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TOR MARANCIA: LA SITUAZIONE ODIERNA

 

La Tenuta di Tor Marancia ha attualmente un'estensione di circa 220 ettari. L'area rimasta libera dall'edificazione era indicata nel Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del 1962 come zona di espansione edilizia, con un peso di circa 40.000 abitanti e 3,5 milioni di metri cubi di cemento. Erano gli anni del "boom" edilizio, quando si prevedeva per Roma una popolazione di circa 6 milioni di abitanti. Con la "Variante di Salvaguardia" del 1991 la prima Giunta Rutelli aveva "ridotto" l'edificabile a circa 2,3 milioni di metri cubi (una città come Sondrio o Nuoro!), abbassando il tasso di abitanti per ettaro. A questa prospettiva si sono opposte varie Associazioni, tra le quali il Comitato per la Salvaguardia di Tor Marancia, costituitosi fin dal settembre '91, tutte allarmate dai catastrofici effetti sulla mobilità di tale edificazione. Purtroppo la Giunta Rutelli ha confermato questa previsione di P.R.G. fin dal suo insediamento. Sebbene il 21/02/95 il Comitato sia riuscito a far approvare in Consiglio Comunale un ordine del giorno in cui la Giunta si impegnava a verificare con studi tecnici gli impatti ambientali della prevista edificazione, tale impegno è rimasto disatteso… Nel novembre '95, il CTS (Comitato Tecnico Scientifico) del Parco dell'Appia Antica, ha presentato i risultati di uno studio per l'allargamento del Parco stesso all'area di Tor Marancia, evidenziando con i dati della Sovrintendenza Archeologica di Roma, del C.N.R., del Dipartimento di Geologia della III Università di Roma e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, il valore storico e archeologico della Tenuta.

A seguito di questi studi è stata presentata una proposta di legge regionale sull'allargamento dei confini del Parco dell'Appia Antica. Si arrivava così agli inizi di febbraio '97, quando il Soprintendente ai Beni Archeologici di Roma Adriano La Regina fece richiesta al Ministero dei Beni Culturali di apposizione del vincolo paesistico, secondo quanto previsto dalla Legge GALASSO 431/85, anche su un'ampia fascia lungo il perimetro del Parco dell'Appia Antica tra cui la zona di Tor Marancia; la richiesta scatenò una violenta campagna stampa contro il Soprintendente. Poiché l'iter della richiesta venne rallentato da un forte ostruzionismo, la proposta per l'allargamento del Parco dell'Appia Antica venne fatta rientrare negli emendamenti della Legge Regionale sui parchi, la N.29 del 6/10/97. L'emendamento relativo a Tor Marancia (art.42) stabiliva che, dei 219 ettari, 106 erano annessi al Parco dell'Appia Antica distinti in due zone: A (tutela integrale) e B (parte fruibile). Il resto dell'area rimaneva edificabile. Si trattava di una concessione nel contesto di accordi politici, "sponsorizzati" dall'allora Sindaco di Roma, Francesco Rutelli e dall'Assessore all'Urbanistica, Domenico Cecchini, che individuavano, a livello cittadino, le aree edificabili e quelle destinate alla istituzione di aree protette regionali. A questo punto, dal 4 fino all'11 agosto si verificava nella Tenuta una serie di "strani" incendi. Nel frattempo in Consiglio Comunale si assisteva alle vergognose "manovre di ferragosto" in cui si rischiò che pochi intimi consiglieri a ridosso del 15 agosto varassero l'assetto urbanistico della Roma del 2000!! La discussione urbanistica poi fortunatamente slittò a settembre, e la votazione definitiva avvenne il 22/09/'97, addirittura prima che la Legge Regionale sui Parchi, poi pubblicata il 10/11/97, divenisse esecutiva. La delibera approvata confermò l'entità dell'insediamento previsto (20.000 abitanti, 2 milioni di metri cubi), che, per il vincolo imposto dalla Regione, sarebbe stato concentrato su un'area più ristretta. Quindi? È semplice: meno palazzi ma più alti! Nessun riferimento alla valutazione di impatto ambientale, per la quale tanto si era battuto lo stesso Antonio Cederna… Anzi in maniera poco trasparente il 04/02/98 si cercò di chiudere la questione con una "Conferenza di Servizi" quantomeno carente di Piano delle infrastrutture, Piano di copertura del suolo e calcolo degli standard urbanistici. Intanto la Circoscrizione (ora Municipio) XI si era espressa approvando il 16/02/98 una Risoluzione Unitaria che ribadiva la necessità della valutazione di impatto ambientale: si trattava però di un parere non vincolante…

Il 18/03/98 dieci parlamentari presentarono ai Ministri dell'Ambiente e dei Beni Culturali una interrogazione nella quale si richiamava la applicazione della procedura di impatto ambientale anche ai sensi della normativa europea (direttiva 85/337 del 27/6/85 recepita dalla Legge 22/2/94 n. 146 e dal DPR 12/4/96). Nel giugno del '98 l'Unione Europea richiamava la Regione Lazio ed il Comune di Roma per il ritardo di più di un anno nella applicazione della normativa comunitaria in quattro zone edilizie tra cui Tor Marancia; l'allora Assessore regionale all'Ambiente G. Hermanin rispondeva : "il ritardo è solo formale". In agosto una nuova aggressiva campagna stampa orchestrata da alcuni quotidiani legati a famiglie di costruttori investiva il Soprintendente Adriano La Regina, da sempre sostenitore di una politica di non edificabilità dei lembi di Campagna Romana scampati alla cementificazione e di risananamento delle zone già manomesse della periferia romana.

Finalmente il 2/2/1999 veniva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto di vincolo paesistico, firmato in extremis dal Sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali Bordon ad ottobre, il giorno prima della caduta del governo Prodi. Tale vincolo non prescrive un divieto di edificazione ma una compatibilità costruttiva in relazione ai reperti ed ai beni ambientali da individuare a cura della Soprintendenza Archeologica prima e dalla Regione poi. L'allora Presidente del Parco dell'Appia Antica, Gaetano Benedetto, chiedeva di includere le aree oggetto del vincolo, compresa tutta la tenuta di Tor Marancia, all'interno dei confini del parco perché da una parte naturale completamento di questo e dall'altra uno dei luoghi più belli della Campagna Romana.

Con singolare tempismo, il giorno dopo la pubblicazione del decreto il quotidiano "Il Messaggero", proprietà del noto costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone, nel quadro di uno scontro in atto tra i big del mattone capitolino, iniziava una incredibile campagna stampa di difesa del verde e contro la lottizzazione di Tor Marancia definita "sciagurata, incongrua, devastante nella sua dimensione e localizzazione".

Nel frattempo si rimaneva in attesa della consegna e valutazione dello studio di impatto ambientale che l’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio per legge aveva dovuto richiedere ad una commissione di esperti, in questo caso coordinata da Francesco Karrer, ordinario di Urbanistica presso la Università "La Sapienza" di Roma.

Le società dei costruttori continuavano a proporre i loro assurdi progetti, su cui addirittura stavano già prendendo prenotazioni di  acquirenti. Sicuramente non si sarebbe trattato di un'Edilizia Economica e Popolare, visto che le cifre richieste per i fantomatici appartamenti andavano da un minimo di 400 milioni di vecchie lire (80m2) fino agli oltre 600 milioni, per una media di 5,5 milioni al m2: cifre che si commentano da sole.



In questa immagine si può osservare l'entità dell'edificazione prevista. Paradossalmente le zone in verde scuro vanno interpretate come CEMENTO. È tratta dall'opuscolo del Consorzio AIC, assieme alle due foto panoramiche più in alto.

Il decreto di febbraio del Ministero dei Beni Culturali, che pone il vincolo paesistico su tutta l'area, è stato seguito da una serie di iniziative politiche, condivise dal WWF.
Trattasi di:

Nel frattempo l'Assessorato all'Ambiente della Regione Lazio richiedeva lo Studio di Impatto Ambientale ai costruttori, così come previsto dalla L.R. n.6 del 7/6/1999 che recepisce le prescrizioni normative nazionali ed europee. I costruttori rielaborano il progetto, prevedendo una riduzione di cubatura per poter soddisfare lo studio di valutazione di impatto ambientale. Prevedono inoltre la realizzazione di una nuova rete viaria, ovviamente per trasporti su gomma ... Infine nel mese di luglio presentano ricorso al TAR per l'annullamento del decreto di vincolo. Fino al settembre 1999 non risultava fissata la data della prima udienza, per cui il decreto, non essendo stata richiesta la sospensiva, rimaneva in vigore. Il Comune invece riproponeva il tram Piramide-Caravaggio, un costoso progetto di linea tranviaria di soli 4 Km, con la presunzione di soddisfare la viabilità della zona. Ricordiamo come nella letteratura tecnica si dimostra che una linea tranviaria è conveniente per distanze non inferiori ai 15 Km. L'Assessore ai Trasporti del Comune di Roma, nel corso di dibattiti pubblici, precisò però che "l'esito della vicenda di Tor Marancia non dipende dalla realizzazione del tram".

A fine ottobre oltre 140 Deputati e Senatori di diverse forze politiche firmavano un appello per l'inserimento dell'area nei confini del Parco dell'Appia Antica e la sua salvaguardia. La delibera popolare di cui sopra è stata votata con successo il 28 ottobre 1999 dal Consiglio del Municipio Roma XI, che però non ha potere decisivo. Ai primi di novembre veniva presentato alla stampa il nuovo progetto dei costruttori, con un nuovo paradossale nome, "Parco di Numisia", in cui rimanevano praticamente inalterate le volumetrie previste: 1.943.840 m3 per 14.000 nuovi abitanti.
Il 22 novembre 1999 iniziava in Campidoglio la discussione dovuta sulla delibera popolare, che si protrasse per le sedute del 24 e 25 novembre: malgrado la votazione fosse prevista per le ore 19:00, il dibattito nell'aula Giulio Cesare si allungò, ed alle 23:00 circa, in maniera a dir poco "rocambolesca", la delibera venne respinta con 27 voti contrari e 26 favorevoli. Ma la battaglia per Tor Marancia è continuata su altri fronti perché la salvaguardia dell'Agro Romano è una necessità irrinunciabile.
Per chi fosse interessato proponiamo una specifica rassegna stampa relativa a quei giorni.

Il 21 dicembre 1999 veniva depositato dai costruttori  presso gli uffici competenti del Comune, della Provincia, della Regione ed all’Ente Parco Appia Antica lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) del progetto: si trattava della compatibilità (presunta) della lottizzazione rispetto le caratteristiche geologiche, la fauna, la flora, le emergenze archeologiche, la viabilità dell’area. Entro 45 giorni i cittadini, le Associazioni, gli Enti possono presentare osservazioni allo studio; poi sarà il competente ufficio regionale a pronunciarsi  sulla valutazione di impatto ambientale (VIA); la normativa vigente prevede quindi la consultazione dei cittadini ed infine il voto conclusivo del Consiglio Comunale.

Il 4 febbraio 2000 il WWF presentava entro i termini le proprie osservazioni allo Studio di Impatto Ambientale dichiarando la assoluta incompatibilità ambientale della lottizzazione e rilevando, tra l'altro, come si promettevano interventi sulla mobilità già dovuti ai cittadini a prescindere dal nuovo insediamento. Il giorno dopo il Presidente del WWF Lazio dichiarava ai giornali: "Il nuovo Piano Regolatore Generale (PRG) di Roma, da approvare entro l'anno, prevede un'alluvione di cemento, con oltre 53 milioni di m3 di nuove edificazioni; andrebbe come minimo bloccato questo vecchio progetto di Tor Marancia che aggiungerebbe altri milioni di metri cubi per realizzare l'ennesimo "quartiere mostro". Il testo del comunicato stampa WWF

La Regione Lazio convocava per il giorno 24 ottobre 2000 un "incontro in contraddittorio", cioè un confronto tra gli autori dello Studio di Impatto Ambientale (i costruttori ed i loro consulenti)  e gli autori delle relative osservazioni (le associazioni).
Il WWF ritiene che l’incontro non solo non chiarì ma ha gettato altre ombre sul progetto di edificazione a Tor Marancia; nell'ambito del dibattito è emerso come sia chiaramente carente la definizione degli aspetti più controversi: il Consorzio non ha fornito risposte soddisfacenti in merito alla mobilità, alla tutela dei beni ambientali, all’ impatto sul contiguo  Parco dell’ Appia Antica. 
Esilarante la discussione sul depuratore degli scarichi fognari di Roma Sud: i tecnici dei costruttori affermavano che questo potesse farsi carico anche degli scarichi dei nuovi residenti, ma il progettista del depuratore stesso (presente in aula) sosteneva il contrario!

La discussione inoltre evidenziò come le procedure di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) per valutare la sostenibilità dell'edificazione prevista a Tor Marancia fossero viziate dalla mancata costituzione di un "organo tecnico, autonomo e terzo" così come previsto dalle normative vigenti in materia, in grado di esprimere un parere tecnico sereno e non di parte. Infatti il documento su cui è stata basata la discussione è stato prodotto dai consulenti dei costruttori stessi.
Intanto, dopo che durante l'estate vari tecnici si erano succeduti per i rilievi topografici, in tutta fretta il Comune di Roma avviava i sondaggi Geognostici per la realizzazione del Tram Piramide - Caravaggio su Viale Tor Marancia e sulla Circonvallazione Ostiense. Questa accelerazione era a dir poco sorprendente ...

Il 19 gennaio 2001 la Soprintendenza Archeologica di Roma esprimeva al Comune di Roma il proprio parere, come previsto dalle normative, in merito alla compatibilità edificatoria nel comprensorio Tor Marancia. "Nessuna cubatura è compatibile", è la conclusione dell'articolato studio dei funzionari del Ministero BBCC.

Il 1 febbraio 2001, raccogliendo la segnalazione di alcuni residenti, il Gruppo Attivo ha verificato la presenza di lavori per la costruzione di un parcheggio in area annessa al Parco dell'Appia Antica: le immagini scattate sul luogo dai nostri volontari.

Il 7 febbraio 2001 la Giunta della Regione Lazio, all'unanimità, dichiarava inedificabile l'area, approvando l'ampliamento del Parco dell'Appia Antica. La decisione definitiva attesa dopo la discussione in Consiglio Regionale.
Tutto bene, dunque? Alcune "perplessità" del WWF, espresse con un comunicato stampa.

Alcuni articoli del Corriere della Sera sulla vicenda.

10 giugno - 15 luglio 2001: mostra su Tor Marancia realizzata dal WWF dopo il ciclo di visite guidate condotte da febbraio a maggio.

25 agosto 2001: sulle pagine de La Repubblica, edizione nazionale, pubblicato un approfondito articolo su Tor Marancia.

20 novembre 2001: articolo dal Corriere della Sera.

30 gennaio 2002: nel corso di un incontro pubblico nella sede del Municipio XI l'assessore al Territorio Roberto Morassut rende finalmente ufficiale l'esito di una trattativa durata mesi e che ha portato alla rinuncia dei costruttori ai 2 milioni di metri cubi a Tor Marancia (si costruirà solo su via di Grottaperfetta, fuori dal vincolo ambientale ed archeologico posto dal sovrintendente Adriano La Regina). Il Comune, a fronte di questa rinuncia, si impegna ad offrire delle "compensazioni", dando la possibilità ai costruttori di costruire altrove Il WWF, nel corso dell'incontro pubblico, preannuncia l'imminente presentazione di un Piano di Utilizzo della Tenuta di Tor Marancia

31 gennaio 2002: articolo dal Corriere della Sera sull'esito dell'incontro pubblico del giorno prima. Tutti pronti a rivendicare questa vittoria.

7 - 19 febbraio 2002: altri interessanti e positivi sviluppi della vicenda. Breve rassegna stampa

Fine marzo 2002: il WWF presentava la prima versione del Piano di Utilizzo per Tor Marancia e lanciava l'iniziativa del questionario rivolto ai cittadini. Breve rassegna stampa.

9 Maggio 2002: il Consiglio Regionale approvava definitivamente l’estensione del Parco dell’Appia Antica al comprensorio di Tor Marancia. Breve rassegna stampa Le foto dell' "inaugurazione" ufficiale del Parco (26 maggio).
Ancora da definire la questione delle "compensazioni", la cui soluzione permetterebbe l'acquisizione dell'area alla proprietà pubblica (Comune di Roma).
Alcune immagini della mostra sulla tenuta esposta anche presso l'ingresso della scuola elementare Raimondi nello stesso periodo.

Settembre 2002: il WWF presentava la seconda versione del Piano di Utilizzo per Tor Marancia integrata con le osservazioni dei cittadini raccolte attraverso i questionari.  Il prossimo passo sarà quello dell’acquisizione dell’area dai privati: a tal proposito sarà fondamentale ripartire in più aree gli interventi compensatori, al fine di limitarne l’impatto sul tessuto urbano esistente,  localizzandoli in aree non di pregio storico-ambientale, eventualmente anche in aree a destinazione agricola degradate ed irrecuperabili a fini produttivi. La questione del “risarcimento dei  diritti edificatori” si inserisce nel più vasto dibattito sul nuovo P.R.G.
Proprio a settembre il WWF Roma XI forniva il proprio contributo in merito alle osservazioni che l'Associazione presentava al Comune di Roma. Il contributo riguardava principalmente la questione del tracciato del Sottopasso dell'Appia Antica, previsto nel P.R.G.
Il tracciato proposto dal Comune ha inoltre creato reazioni negative anche tra i residenti dei quartieri tra via di Grottaperfetta e via Ballarin, preoccupati che l’opera possa peggiorare le loro condizioni di vita. I cittadini, organizzatisi in un Comitato, hanno dato luogo a diverse iniziative; in particolare il WWF, contattato dai cittadini all'inizio di settembre, ha partecipato alla "festa" del 29 settembre, collaborando attivamente alla pulizia dell'area verde di Via Berto, e illustrandone alcune caratteristiche agli oltre 200 intervenuti.

Ottobre - Novembre - Dicembre 2002: a seguito della presentazione delle osservazioni sul P.R.G. da parte di varie Associazioni ambientalista, il Comune di Roma istituisce un "Tavolo Verde", nell'ambito del quale discutere gli interventi più controversi. Il Sottopasso dell'Appia Antica è uno dei punti di disaccordo tra Comune ed associazioni. Il WWF decide di inserire tra le visite il percorso con partenza da Viale Londra, dove è previsto il passaggio di un tratto della nuova infrastruttura in superficie.

Il 24 gennaio 2003, nel corso di un 'incontro pubblico tenutosi presso la sede DS di Tor Marancia, l'Assessore all'Urbanistica del Comune di Roma, Morassut, si mostrava possibilista riguardo all'interramento del tracciato.
In seguito le discussioni tra Comune ed Associazioni sono state sospese perché il Comune si è dedicato all'approvazione del Bilancio.

Il 20 marzo 2003, veniva approvato dal Consiglio Comunale il Nuovo Piano Regolatore. Per quanto riguarda il  Sottopasso dell'Appia Antica, è stato modificato il tracciato solo parzialmente, con la previsione di interramento presso Via Berto-Via Ballarin ed il passaggio in superficie all’interno della Tenuta, a lato dei quartieri Sogno/Rinnovamento.
Il WWF considera inaccettabile questa decisione ed ha presentato le osservazioni entro il termine di 60 giorni dalla pubblicazione del Piano, adoperandosi nel frattempo per informare i cittadini di questa scelta operata dal Comune.

Settembre 2003: Intervento del WWF sul giornale Roma ad Ovest, il Bimestrale di Politiche Territoriali dei Municipi XI XII XV XVI - Le Città di Roma: Tor Marancia non dovrà essere stravolta per essere trasformata in un enorme parco pubblico ed il metodo delle "compensazioni" non può tradursi come principio generale, legittimando i cosiddetti "diritti acquisiti".

Novembre  2003: il WWF Lazio ha presentato, nei termini stabiliti dal Comune, le osservazioni sul P.R.G.  Il Gruppo Roma XI ha curato l'elaborazione della parte relativa al Municipio Roma XI, in cui sono inserite le problematiche relative alla zona di Tor Marancia. Per approfondimenti scarica il documento

Marzo 2004: il WWF organizza insieme all'Ente Parco Appia Antica una giornata dedicata alla rimozione di rifiuti dalla Tenuta; si tratta del 2° intervento di pulizia in 3 mesi ed è una risposta concreta ad alcuni articoli di stampa che lamentavano lo stato di abbandono dell'area dopo l'annullamento dell'edificazione documento.

Maggio 2004: la Giunta Comunale approva e dichiara di interesse pubblico il progetto presentato dalla ditta Astaldi per la realizzazione in project financing del Sottopasso dell'Appia. Tale progetto prevede la realizzazione di una delle quattro uscite sulla via Ardeatina, altezza Vicolo dell'Annunziatella ed il passaggio dell'autostrada urbana all'interno della Tenuta, con alcuni tratti in superficie.

Luglio 2004: il WWF Lazio ed Italia Nostra inviano al TAR un ricorso per richiedere l'annullamento della delibera comunale di approvazione del progetto Astaldi per il Sottopasso dell'Appia ritenendo l'atto viziato per violazione di legge, incompetenza per materia ed eccesso di potere (sottolineiamo che tale inizativa è stata adottata come estrema ratio, in quanto i precedenti tentativi di dialogo con l'amministrazione non avevano avuto efficacia).

Novembre 2004: prende avvio la procedura amministrativa (Accordo di Programma) per l'attuazione delle compensazioni che, attraverso il trasferimento delle previsioni edificatorie E1 Tormarancia in altre aree, dovrà portare alla graduale acquisizione pubblica di tutta la Tenuta di Tor Marancia.

 

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1999 WWF Gruppo Attivo Roma XI