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RASSEGNA STAMPA SU TOR MARANCIA
marzo - aprile 2002

Corriere della Sera

Lunedì 25 marzo 2002

Tor Marancia, sei mosse per battere il cemento

Così il WWF difende l'area assediata dalle ruspe


Spazi per cani e i bambini oltre, naturalmente a quelli naturalistici e archeologici. Gli anziani potranno perfino ritagliarsi lo spazio per l'orticello. La tenuta di Tor Marancia, vera oasi di campagna romana di 220 ettari strappata al cemento, cuneo verde tra via di Grottaperfetta e l'Ardeatina, pare finalmente salva grazie anche al suo inserimento nel parco dell'Appia Antica: questo anche se, paradossalmente, la sua destinazione all'edilizia, prevista dall'attuale piano regolatore, non è stata ancora cancellata da un voto comunale. Ora bisogna tuttavia consegnarla ai cittadini, per farla vivere, anche a scanso di sempre possibili ripensamenti.
A bruciare i tempi sono i volontari del gruppo attivo del
WWF che opera nell' Undicesimo Municipio. Forti di una dettagliata conoscenza acquisita «sul campo» hanno elaborato un piano che prevede ben sei aree di utilizzo del territorio: a prevalente valore ambientare, a valore storico archeologico, a uso agricolo, una zona dedicata agli orti urbani, a verde attrezzato e agli amici cani. Il criterio è quello di utilizzare al meglio quella compenetrazione di aspetti naturalistici e storico-archeologici che caratterizza l'intera area.
Un territorio di antica e stratificata presenza umana, modellato dal vulcano laziale e dalle acque, frequentato in età imperiale, progressivamente abbandonato nel Medio Evo, segnato dalla pastorizia, dal latifondo e dalla malaria in età moderna, riconquistato alla stabile presenza umana e riscoperto come sede di attività propriamente agricole fra fine Otto e inizio Novecento; infine minacciato ed in parte divorato dall'espansione edilizia della Roma contemporanea.
«Tutti questi momenti - spiegano al
WWF - salvo ovviamente l'ultimo, che si pone come momento semplicemente distruttivo - meritano d'essere tutelati, e lo possono essere al meglio proprio a Tor Marancia, dove l'utilizzazione pastorale ed agricola dell'area sono proseguite fino ad oggi».
Queste, più in dettaglio, le sei aree.
Aree di valore ambientale - Visite guidate. Sono le aree di maggior pregio che andrebbero acquisite dalla Pubblica Amministrazione. Consentito il passaggio sui sentieri, a piedi e in bicicletta e la sosta non attrezzata. Attività di studio e di ricerca di carattere storico e naturalistico, da parte di istituti scolastici e di formazione. Un breve percorso attrezzato per disabili nella parte più panoramica, ovvero il pianoro in prossimità del quartiere «Sogno».
Area di valore storico archeologico - Oltre alle visite guidate possibilità di praticare attività sportive di basso impatto ambientale, gare podistiche, ciclocross (su opportuni percorsi), tiro con l'arco.
Area di uso agricolo - Sono quelle sulle quali esistono ancora attività agricole (coltivazione o pascolo). Nei casali localizzati in queste aree (via dei Numisi e collina di piazza Lante) si potrebbero istituire punti vendita dei prodotti agricoli e attrezzature «leggere» per il ristoro.
Area per orti urbani - Le aree oggi utilizzate da orti «spontanei» sono collocate nel cuore dell'area naturalisticamente più sensibile della tenuta (lungo il fosso, vicino ad una sorgente). Si renderebbe quindi necessario lo spostamento di questi impianti, lasciando finalmente libera alla fauna la zona attualmente occupata. Nel nuovo spazio individuato gli anziani del quartiere avrebbero finalmente uno spazio idoneo, dal basso impatto paesaggistico e ambientale.
Aree a verde attrezzato - verde pubblico - Passeggio, pic-nic, attività sportive leggere, feste pubbliche, incontri, concerti, collocazione di stand temporanei.
Aree per cani - Nel Municipio Roma XI le aree riservate ai cani sono solo due. L'oggettiva carenza suggerisce di dedicare loro alcuni piccoli spazi, d'altronde già abbondantemente in atto.
Questa la proposta del Wwf, lanciata sia all'Undicesimo Municipio che al Campidoglio. Con la speranza che qualcuno si faccia vivo perché l'assedio del cemento continua. Per ora gli abitanti della zona vedono in azione soprattutto ruspe: le residue montagnole di tufo in via Benedetto Croce e in via Nicola Spedalieri sono state azzerate. Movimenti avvengono in via di Grottaperfetta dal lato dei Granai di Nerva nonché in via dell'Annunziatella. Dove la clinica Santa Lucia ha costruito addirittura un grattacielo in pochi mesi.

IL NUOVO

Lunedì 1 aprile 2002

Tormarancia, parco pubblico ma tutelato

di Giancarlo Castelli
Far convivere natura, ambiente, percorsi storici e attività di tempo libero. Di tutto questo e altro ancora potranno usufruire i cittadini del municipio 11 chiamati dal WWF a rispondere a un questionario.
ROMA - Parco pubblico sì, ma anche tutela e salvaguardia delle zone archeologiche e di interesse naturale e faunistico che si estendono sui 220 ettari della tenuta. Queste le indicazioni di fondo espresse dai cittadini del municipio 11 al questionario proposto dal WWF sull'utilizzo del parco di Tormarancia, in procinto di essere acquistato dal Comune di Roma.
In verità, lo spoglio vero e proprio delle schede, il cui risultato finale verrà diffuso il 20 maggio, non è ancora iniziato ma si può tranquillamente affermare che i cittadini al loro parco ci tengono, eccome. Del resto, la quantità di bellezze contenute nella tenuta appartenuta nell'800 ai Torlonia lo impone. Lecci centenari, resti di torri medievali e di costruzioni risalenti all'epoca romana e la tuttora interrata villa dei Numisii, della metà del II° sec. d.C. E poi la zona umida con fossi e pozze d'acqua, con fauna e vegetazione ripariale. Una serie infinita di percorsi per i quali il WWF ha proposto un piano dettagliato di utilizzo.
Nel progetto gli ambientalisti hanno stilato un elenco di priorità che vanno dalla tutela e salvaguardia delle aree di maggior valore ambientale e archeologico a quelle per il miglioramento della viabilità e l'accesso all'area alla creazione di attrezzature per la sosta dei visitatori. "Vogliamo evitare la recinzione indiscriminata del parco e favorire la fruibilità a tutti i cittadini - spiega il referente del WWF Roma XI - ci saranno, certamente, delle zone protette, come quella del fosso, a cui sarà possibile l'accesso con visite guidate ma la fruibilità del parco deve essere ammessa a tutti". Diverso il discorso per quanto riguarda l'area dove sorgono reperti antichi: "Sarà la soprintendenza a dire la sua. L'auspicio è che venga consentito l'accesso con visite controllate. Il nostro scopo è quello di non alzare inutili cancellate".
Accesso libero, invece, lungo i confini del parco: una parte della collina dietro piazza F.M. Lante, l'area del parco di Forte Ardeatino, la pineta in prossimità di via Carpaccio, con strutture attrezzate per il pic nic, lo sport e l'attività all'aria aperta più in generale. Rimane a disposizione una vasta porzione della tenuta sulla quale il gruppo ambientalista fa una proposta: riconvertirla ad agricoltura, che era poi l'attività originaria di questo pezzo di campagna romana. "Fino a pochi anni fa, su una vasta area si coltivava grano - afferma il WWF - Oggi è rimasta soltanto una limitata attività di pastorizia. L'idea sarebbe quella di una estesa coltivazione biologica i cui prodotti si potrebbero mettere in vendita all'interno dei casali che si trovano nel parco". Ma per ora è soltanto un'idea.

 

IL MESSAGGERO

Martedì 2 aprile 2002

Cronaca di Roma

I cittadini al WWF: una tutela per il parco di Tor Marancia

Parco pubblico sì, ma anche tutela e salvaguardia delle zone archeologiche e di interesse naturale e faunistico che si estendono sui 220 ettari della tenuta. Sono queste le indicazioni emerse dal questionario proposto ai residenti dell'Undicesimo municipio dal WWF sull'utilizzo del parco di Tor Marancia, che è in procinto di essere acquistato dal Comune di Roma. Dal questionario, il cui risultato finale sarà diffuso il 20 maggio prossimo, emerge che i cittadini al loro parco ci tengono.
Nel progetto gli ambientalisti hanno stilato un elenco di priorità che vanno dalla tutela e salvaguardia delle aree di maggior valore ambientale e archeologico a quelle per il miglioramento della viabilità e l'accesso all'area alla creazione di attrezzature per la sosta dei visitatori.
«Vogliamo evitare la recinzione indiscriminata del parco e favorire la fruibilità a tutti i cittadini - spiega il referente del WWF Roma XI - ci saranno, certamente, delle zone protette, come quella del fosso, a cui sarà possibile l'accesso con visite guidate ma la fruibilità del parco deve essere ammessa a tutti». Diverso il discorso per quanto riguarda l'area dove sorgono reperti antichi: «Sarà la soprintendenza a dire la sua. L'auspicio è che venga consentito l'accesso con visite controllate».
Accesso libero, invece, lungo i confini del parco: una parte della collina dietro piazza Lante, l'area del parco di Forte Ardeatino, la pineta in prossimità di via Carpaccio, con strutture attrezzate per il picnic, lo sport e l'attività all'aria aperta più in generale.
Rimane a disposizione una vasta porzione della tenuta sulla quale il gruppo ambientalista fa una proposta: riconvertirla ad agricoltura, che era poi l'attività originaria di questo pezzo di campagna romana.

 

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