L’intervista al referente
del WWF Roma XI


CON LA COMPENSAZIONE DI TOR MARANCIA UN IMPORTANTE CORRIDOIO AMBIENTALE

 

a cura di Giada Pittino
La delibera sulla compensazione edificatoria del comprensorio E1 Tor Marancia ha aperto la strada all’acquisizione dell'area al patrimonio pubblico. Quali le sue valutazioni sul metodo delle compensazioni?
È stato utilizzato per risolvere positivamente situazioni specifiche, particolari quali quella di Tor Marancia, che avevano creato spaccature profonde nella società civile.
Tale metodo non può comunque tradursi come principio generale, legittimando i cosiddetti “diritti acquisiti”.

Voi definite quest’area una Tenuta invece che un Parco, perché questa distinzione?
E' impensabile fare della Tenuta di Tor Marancia un enorme Parco Pubblico, stiamo parlando di un territorio a poche centinaia di metri dalla Tomba di Cecilia Metella, con valori paesaggistico-archeologici tali da aver indotto il Ministero dei Beni Culturali ad apporre il vincolo su tutta l'area, con una zona umida che viene considerata nel Piano di Assetto dell'Appia come l’area di maggior valore naturalistico di tutto il Parco e per la quale si intende richiedere il riconoscimento di Sito di Importanza Comunitaria. Ovviamente dovranno essere previste delle aree attrezzate ma in zone definite e ben delimitate, presso le aree abitate. In caso contrario si corre il rischio che l'Ente Parco rinunci alla gestione della Tenuta, cosa assolutamente da evitare. Quando ancora era prevista l'edificazione abbiamo sempre sostenuto che questo territorio fosse parte integrante del Parco dell'Appia. Pensare di creare un "Parco di Tor Marancia" per distinguerlo da quest’ultimo è concettualmente sbagliato e può aprire la strada a utilizzi e gestioni "poco accorte" o, peggio ancora, distruttive dei valori dell'area che vanno invece preservati per le generazioni future.
La preservazione della continuità del territorio è il motivo fondamentale per cui siamo contrari al passaggio del viadotto Palmiro Togliatti-Laurentina all’interno della Tenuta, secondo il tracciato attualmente previsto nelle carte del PRG, pur ritenendo la realizzazione di questo asse di collegamento molto importante per il futuro della città e del Parco dell’Appia.

Quali sono le Vostre attuali attività nella Tenuta?
In collaborazione con l’ente Parco organizziamo visite guidate periodiche, spesso proponendo percorsi che comprendano anche la Tenuta della Farnesiana ed altre aree limitrofe, al fine di sensibilizzare i cittadini sull’unicità del territorio del Parco dell’Appia. Inoltre collaboriamo con i Comitati dei cittadini ed il Municipio Roma XI nell’organizzazione di iniziative nei quartieri che circondano l’area, esponendo il contenuto delle nostre proposte, discutendo e confrontandoci riguardo il futuro della Tenuta. Infine svolgiamo una azione di vigilanza allo scopo di segnalare all’Ente eventuali problemi. Informazioni sulle nostre iniziative vengono pubblicati sul sito Internet www.wwfroma11.it

Come WWF vi siete impegnati anche nella battaglia per rendere fruibile il Parco Forte Ardeatino, come si integra il Parco del Forte Ardeatino con la tenuta di Tor Marancia ed il Parco dell’Appia?
Abbiamo aderito al Comitato per Forte Ardeatino convinti che il recupero dell’area sia importante per vari motivi: innanzi tutto perché fa parte di un corridoio ambientale che dai Castelli, attraverso il Parco dell’Appia, arriva fino all’Eur e quindi al Tevere; poi perché realizzando un parco attrezzato si alleggerirebbe in futuro il “carico” sulla Tenuta di Tor Marancia; infine (ultimo ma non meno importante) per valorizzare il lavoro svolto dalle scuole della zona, che guidate dai loro insegnanti, hanno adottato il Parco del Forte Ardeatino da anni, mantenendo vivo l’interesse per l’area.