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  IL COMPOSTAGGIO

 
1- IL PROBLEMA DEI RIFIUTI

2- COSA E' IL COMPOSTAGGIO

3- COME SI FA

4- LA COMPOSTIERA

5- LE FASI DEL COMPOSTAGGIO

6- QUANDO E' PRONTO

7- L' UTILIZZO

8- RISPARMIO IN COSTI

9- COLLOCAZIONE IMPIANTI NEL LAZIO

10- NORME PER UN COMPOSTAGGIO DOMESTICO


1- IL PROBLEMA DEI RIFIUTI

In Italia si è arrivati ad una produzione di rifiuti enorme rispetto alle capacità di smaltimento e di recupero. Il Lazio nel 1997 ha prodotto 2.639.986 tonnellate di rifiuti urbani, cioè circa 500 Kg ogni abitante.
Nel 1998 invece le tonnellate di rifiuti urbani sono state 2.708.397, cioè circa 515 Kg ogni abitante. Il 95,63% di questa cifra è finito in discarica e solo il 4,22% è stato raccolto in forma differenziata. Non si hanno informazioni sul successivo riciclaggio di tale percentuale.
I dati relativi al 1999 non sono ancora disponibili!
FONTE: ANPA (Agenzia Nazionale Protezione Ambiente)

2- COSA E' IL COMPOSTAGGIO

È un processo naturale in cui la materia organica (circa il 25% dei rifiuti) viene trasformata in fertile terriccio (il compost), ad opera di microrganismi aerobi.

Recenti studi dell’Istituto di ricerche "Ambiente Italia" attribuiscono alla raccolta differenziata delle frazioni compostabili un ruolo trainante per lo sviluppo delle raccolte degli altri materiali. Purtroppo per ora sono pochi i Comuni italiani che hanno organizzato una raccolta differenziata dell’umido, localizzati esclusivamente nelle province del Nord.  Ecco il bidone per la raccolta dell'umido utilizzato a Verona:
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Nel 1998 nel Lazio solo il 16,5% circa di quel 4,22% raccolto in forma differenziata era costituito da "organico". A Roma la raccolta differenziata dell'organico non viene praticata affatto!

3- COME SI FA

Il compost si ottiene dalla trasformazione dei rifiuti organici (residui di cucina) e dagli scarti del giardino (rami secchi, foglie, erba, ecc.) che vanno selezionati, triturati e messi nella compostiera alternati con strati di terra.

COSA UTILIZZARE COME COSA NON UTILIZZARE PERCHÉ
resti di frutta ed ortaggi ridotte a pezzi plastica e gomma non degradabile
fori e foglie secche (non malate) triturati olio esausto inquinante
fondi di caffè o tè scolati da eventuali liquidi vernici ed inchiostri altamente inquinanti
gusci di uova schiacciati pile e medicinali scaduti altamente inquinanti
piume, capelli distribuiti bene tessuti sintetici, vetro non degradabile
potature triturati ceramica e metalli inquinanti

In questo processo di degradazione il rapporto ottimale Carbonio/Azoto deve essere di 30 a 1. Fornitori di Carbonio: fogliame carta, cortecce, gusci. Fornitori di Azoto: resti di frutta e verdura, sfalci d’erba.
Questi elementi uniti alle restanti componenti del terreno (acqua, rocce, sali minerali) rigenerano il substrato fertile. Con l’aggiunta di cenere, calce spenta e pezzetti di ferro si arricchisce il compost di sali minerali e se ne può correggere l’acidità.

Foto 1: gli scarti grezzi (nell'esempio bucce di carciofi e piselli),vengono triturati e accumulati in un contenitore areato, per far perdere un  po' di umidità, che se in eccesso causerebbe marciumi e cattivi odori.

 

  4- LA COMPOSTIERA

Per una buona riuscita del compostaggio è importante garantire una discreta umidità ed una buona aerazione. Anche per questo il materiale introdotto non deve essere in alcun modo schiacciato o pressato.  È infatti l'ossigeno l'elemento fondamentale per evitare che il cumulo marcisca producendo cattivi odori. Bisogna posizionare la compostiera in un luogo aperto, non troppo soleggiato, preferibilmente esposto a sud.

Foto 2: gli scarti vengono inseriti nella compostiera autocostruita, miscelati e coperti con un leggero strato di terriccio. Ogni 15-20 giorni si rimescolerà il tutto per favorire l'aerazione.

5- LE FASI DEL COMPOSTAGGIO

decomposizione: dal 1° al 2° mese predomina l’attività dei batteri termofili del terreno che attaccano e sminuzzano le sostanze organiche sviluppando calore. La temperatura sale fino a oltre 60°C, purificando la massa dai microrganismi dannosi e dagli agenti patogeni presenti negli scarti.

trasformazione: dal 2° al 4° mese la temperatura da 40°C ridiscende fino a circa 25 °C, grazie all'attività di batteri e funghi decompositori. Il cumulo diminuisce di volume per l’evaporazione dell’acqua contenuta nei residui organici.

maturazione: dal 4° all’8° mese. La temperatura scende ulteriormente. L'intervento di piccoli invertebrati, quali lombrichi, lumache opilionidi centopiedi e alghe azzurre, completa la maturazione del compost riducendolo in humus .


6- QUANDO E' PRONTO

È necessario controllare periodicamente il grado di umidità del cumulo con il "test del pugno". È troppo bagnato se gocciola, troppo asciutto se si sbriciola, è giusto quando si apre la mano e il materiale rimane pressato. Un altro metodo è la "prova del crescione": seminando del crescione in un vaso riempito con il compost prodotto, si controlla lo sviluppo della pianta.

Foto 3: raccolta del prodotto. La prima dopo 8/9 mesi, dopodiché ogni 2/3 mesi.
 

Foto 4: eventualmente il materiale raccolto può essere setacciato (nell'esempio con una vecchia padella per castagne), rimettendo nella compostiera ciò che non si è decomposto completamente.
 


 

7- L' UTILIZZO

Il compost una volta arrivato a maturazione può essere utilizzato da tutta la famiglia (nell'orto, per i fiori, per le piante in casa, ecc.) in quanto è ricco di sali minerali e di altre sostanze organiche di cui le piante hanno bisogno per vivere. Infatti il compost è un prodotto naturale che potrebbe sostituire i dannosissimi fertilizzanti chimici, che impoveriscono i terreni agricoli di sostanza organica (attualmente l’1,2% contro un minimo necessario di 2,5%).
 

8- RISPARMIO IN COSTI EVITATI

Se nella nostra Regione venisse sistematicamente praticato il compostaggio, si avrebbe un risparmio totale per le Amministrazioni (i Comuni) pari al prezzo del mancato smaltimento in discarica dei rifiuti organici:

 

Totale rifiuti 1997 Organico Totale organico Costo medio al Kg discarica nel Lazio Risparmio
2.640.000 t 25% 660.000 t 105 Lire/Kg 69,3 miliardi di lire l’anno

 

Non solo, perché producendo un compost di qualità, si otterrebbe una merce vendibile, con ulteriori vantaggi …

 

9- COLLOCAZIONE IMPIANTI NEL LAZIO

Nel Lazio esistono solo due impianti di produzione del compost; uno produce compost da RSU non selezionati (di bassa qualità) e si trova a Colfelice (FR); l’altro è a Terracina (LT) e tratta scarti agricoli, ma attualmente non è attivo. È stato realizzato nel 2002 un altro impianto nella zona agricola di Maccarese, presso Fregene (RM), che tratta rifiuti organici provenienti dai mercati romani.  
Quindi attualmente la maggior parte dei rifiuti organici finisce interrata in discarica, dove diviene invece una delle frazioni più inquinanti: infatti venendo a mancare l’ossigeno e le condizioni adatte si formano un nero e maleodorante percolato ed il metano che, se liberato, contribuisce pesantemente all’effetto serra.

 

10- NORME PER UN COMPOSTAGGIO DOMESTICO

Per praticare il compostaggio nel proprio giardino o in balcone, è sufficiente attenersi al regolamento d’igiene relativo al Comune di appartenenza; esso è reperibile presso qualsiasi ufficio della ASL.

È comunque sempre consigliabile consultare il Comune dove si intende effettuare il compostaggio, per verificare se esistono sconti sulla tariffa dei rifiuti, possibilità di ottenere un composter su cauzione, consulenza,…
A Roma è possibile acquistare una compostiera presso vivai o presso l'
AMA, Azienda Municipale Ambiente, che dispone di compostiere in polietilene (PE) da 280 litri. Chi fosse interessato all'acquisto può chiedere ulteriori informazioni allo 0651692462 o 0651692347.

 


BIBLIOGRAFIA:
"Quando lo scarto non è da gettare" – WWF Castelli Romani
"Il compostaggio domestico" – WWF Trentino Alto Adige

 

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1999 WWF Gruppo Attivo Roma XI