Introduzione
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La stratificazione geologica visibile nella zona delle cave di pozzolana colonizzata da cespugli di ginestra. In primo piano un partecipante delle nostre visite guidate... |
GEOLOGIAI terreni che affiorano nella Tenuta di Tor Marancia, inserita nel bacino imbrifero della Marrana di Grotta Perfetta, sono stati originati dalla prima fase eruttiva del complesso vulcanico dei Colli Albani, avvenuta tra i 706mila ed i 338mila anni fa. Infatti in prossimità della via Ardeatina un'ampia parete, lunga circa 200 metri ed alta più di 20 metri, permette di osservare le varie sequenze stratigrafiche dei materiali eruttati dal vulcano Tuscolano-Artemisio. Lo strato più antico è costituito di Tufo Pisolitico (706mila-680mila anni fa), cui si sovrappongono nell'ordine Pozzolane rosse e Pozzolane nere (528mila-338mila anni fa). Nell'intervallo tra le due colate, in alcune zone si è formato un caratteristico Conglomerato giallo. Risale a 338mila anni fa una delle eruzioni più rapide e violente del complesso menzionato: essa ha originato il Tufo Lionato e il tufo di Villa Senni. Infine lo strato superficiale, in parte costituito da terreno di riporto, è testimonianza dei rimaneggiamenti avvenuti nei secoli per lo sfruttamento delle cave di pozzolana fin dal periodo di Roma Antica. L'estrazione delle Pozzolane stratigraficamente più basse ha invece prodotto numerose cavità e gallerie. Durante le varie fasi eruttive del Tuscolano-Artemisio è variato il livello delle acque marine per effetto delle glaciazioni; questo ha attivato un processo di erosione e di accumulo svolto dalle acque superficiali, fino a vostituire una tipica valle alluvionale a fondo piatto. Oggi le acque della Marrana di Grotta Perfetta hanno perso questa capacità, in parte sono state intubate per la costruzione dei quartieri della Garbatella, Tor Marancia, San Paolo e Laurentina; ne rimangono solo due rami interni alla Tenuta. Originariamente costituiva un grande complesso idrico che, assieme al fosso dell'Almone a nord ed ai fossi delle Tre Fontane e della Cecchignola a sud, andava ad immettersi nel Tevere nel tratto meridionale di Roma. È stato dimostrato sperimentalmente che l'incanalamento anche soltanto di un tratto del fosso, o la sua cementificazione parziale, comporta irreparabili danni all'assetto idrogeologico del bacino. Inoltre la pavimentazione stradale, riducendo l'infiltrazione omogenea delle acque, contribuirebbe ad aggravare tali problemi di assetto; in quest'ottica dunque, diventa indispensabile la tutela dei fossi di Tor Carbone e dell'Annunziatella. Per approfondimenti sugli aspetti botanici delle cave nella Tenuta di Tor Marancia, a cura della dott.ssa Tiziana Allegrini (formato pdf) clicca qui. |
FAUNA
Il collegamento della zona di Tor Marancia con il Parco dell'Appia Antica
favorisce un intenso scambio faunistico. I rilevamenti hanno
evidenziato una carenza di specie di mammiferi, a causa della vicinanza
dell'abitato e di una insufficiente copertura arborea. Pur tuttavia
sono presenti alcune volpi, donnole, talpe e altri piccoli roditori.
Nelle zone umide, che nel periodo tardo primaverile ospitano libellule
e le ormai rare lucciole, è facile incontrare alcune specie
di anfibi e rettili in netta diminuzione nella Campagna Romana per la
sparizione degli habitat idonei: rane verdi, tritone punteggiato tra i
primi (oltre i più comuni raganella e rospo), biscia dal
collare tra i secondi (oltre i più comuni geco, ramarro,
lucertola muraiola e campestre, biacco)... |
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Un
nido di uccello in un vecchio tronco
nel pioppeto, |
Un
paio di aironi si alzano in volo nella tenuta dal lato di via di Grottaperfetta |
Per quanto riguarda il quadro storico, le prime tracce di insediamenti umani risalgono al periodo preistorico e sono state individuate nell’area prospiciente via di Grotta Perfetta. PERIODO ROMANONumerose testimonianze, peraltro scarsamente indagate, documentano che questo territorio suburbano era destinato allo sfruttamento agricolo fin dall'epoca augustea mediante il sistema della villa rustica: vere e proprie aziende di proprietà di importanti personaggi dell'aristocrazia romana, efficientemente organizzate per la produzione agricola intensiva, in cui lavoravano gli schiavi del dominus. Al proprietario era riservata la parte residenziale dell'insediamento in cui non mancavano mai i bagni e le terme private, con importanti impianti di raccolta e conduzione delle acque. Alla classe aristocratica sicuramente apparteneva la famiglia dei Numisii, proprietaria di una di queste ville, nel cuore della Tenuta. |
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Alcuni dei mosaici provenienti dalla villa dei Numisi, rinvenuti negli scavi del 1817-1820, esposti nella Galleria dei Candelabri presso i Musei Vaticani. | |
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Alcune immagini degli scavi del 1992 della Villa dei Numisi, che sono stati in seguito rinterrati. | |
Esisteva
quindi una estesa viabilità che aveva come assi principali
le antiche vie Ardeatina e Laurentina con tutta una serie di strade
minori a collegamento delle ville rustiche, tra cui l'attuale via di
Grotta Perfetta. Di tali antichi percorsi rimane traccia diretta solo
in alcuni punti (le "tagliate" stradali) e indiretta per la presenza di
numerose necropoli che, come è noto, si trovavano ai margini
delle importanti vie di collegamento al di fuori della
città. L'uso sepolcrale dell'area ebbe inizio in
età repubblicana (tombe a camera); invece tipiche del I sec
a. C. sono le sepolture ad inumazione in fosse o incinerazione in olle.
La necropoli venne utilizzata fino all'età di Traiano (II
sec.d.C.). Questo intenso uso del territorio si mantenne tale anche con
l'avvento del Cristianesimo, basti citare il complesso delle Catacombe
di Domitilla, ai margini settentrionali della Tenuta e la catacomba
scoperta nei pressi della Chiesa dell'Annunziatella, non ancora del
tutto indagata. Testimonianze si trovano anche a metà fra le
due catacombe che, se studiate, potrebbero restituire altre
interessanti sorprese. |
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MEDIOEVOAnche dopo l'età romana il territorio ha mantenuto intatta la propria vocazione agricola e gli insediamenti umani hanno continuato a rispettarne la struttura: i casali agricoli sono in un certo senso gli eredi degli insediamenti rustici romani, sui resti dei quali erano spesso costruiti. Le torri della Campagna Romana erano sorte numerose in età carolingia (sec.VIII-IX), come vedette di avvistamento per pirati saraceni; successivamente (sec.XII-XIV), con l'accendersi delle lotte baronali, acquisirono sempre maggiore importanza strategica, essendo poste a guardia di strade, crinali, fossi e di più o meno estese proprietà agricole. In alcuni casi erano gli stessi casali ad essere trasformati in fortificazioni militari munite di torre (come l'ormai scomparso casale di Tor Marancia). Al periodo medievale risalgono le prime indicazioni sul nome "Orto Perferie", che variamente storpiato nel corso dei secoli successivi, è divenuto definitivamente "Gripta Perfecta" nel sec.XIV. Il nome Tor Marancia invece appare prima del '500, probabilmente per deformazione del nome Amaranthus, liberto romano proprietario di alcuni fondi. L'ubicazione delle torri e degli edifici disseminati nella Tenuta è stata possibile grazie allo studio di mappe barocche e rinascimentali del luogo, divenuto nel 1481 proprietà dell' Ospedale del S. Salvatore; tuttavia delle numerose torri rimane solo l'attuale Tor Marancia. I casali invece, malgrado alcuni siano stati pesantemente modificati inglobati nel tessuto urbano, sono ancora legati al paesaggio. La zona divenne meta di pellegrinaggi fin dal sec.XVI, quando cioè S. Filippo Neri inserì la chiesa dell'Annunziatella (sec.XIII) nel percorso devozionale delle Sette Chiese. Tale usanza si mantenne sino alla fine del sec.XVIII, quando venne preferito il Santuario della Madonna del Divino Amore. |
BIBLIOGRAFIA: |
1999 WWF Gruppo Attivo Roma XI