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PIANETA TERRA O PIANETA SERRA?

Gli scienziati sono ormai d'accordo: la temperatura terrestre aumenta e le attività umane ne sono la causa. Questa è la principale conclusione del Secondo Rapporto dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite che riunisce oltre 2000 studiosi del clima. I fatti più importanti rilevati dall'IPCC sono:
 

I paesi industrializzati sono responsabili dell’emissione di tre quarti dei gas che causano l’effetto serra. Il principale colpevole è l’uso di combustibili fossili (tra cui la benzina…). Cause importanti dell’effetto serra sono poi anche la deforestazione e le emissioni di metano dalle risaie e dagli allevamenti.

Ai Paesi più industrializzati toccherà il compito maggiore nel limitare i gas serra. Il risparmio energetico e lo sviluppo di tecnologie pulite sono un’occasione storica per coniugare le esigenze dell’ambiente con quelle dell’economia e dell’occupazione. L’Italia ha l’occasione per porsi all’avanguardia, per essere già pronta su una strada che comunque prima o poi tutto il mondo dovrà imboccare.

AGGIORNAMENTO SETTEMBRE 2000
MUTAMENTI CLIMATICI: LA SITUAZIONE è più GRAVE DEL PREVISTO
Preoccupanti le anticipazioni sul Terzo rapporto dell'IPCC dell'ONU

Gianfranco Bologna, portavoce del WWF Italia, ha dichiarato: "Le anticipazioni -pubblicate oggi sul "Quotidiano Nazionale"- del terzo rapporto dell'IPCC, il più autorevole organismo ONU sui cambiamenti climatici, rapporto che sarà ufficialmente pubblicato nei primi mesi del 2001, confermano chiaramente quanto gli ambientalisti dicono da tempo; anzi, se possibile l'allarme e ancor più pesante e preoccupante che in passato.
Il ruolo dell'intervento umano nelle modificazioni climatiche attuali viene documentato senza titubanze e giuochi di parole. Il mondo scientifico (ricordiamo che l'IPCC riunisce i migliori specialisti internazionali sul clima ed esiste dal 1988) ha ormai riconosciuto in maniera chiara la responsabilità dell'intervento umano nell'aggravarsi drammatico dell'effetto serra naturale.
Tutte le ultime pubblicazioni dell'IPCC già vanno in questa direzione ed è estremamente importante che la versione finale del rapporto non venga "annacquata" dai soliti interventi diplomatici che cercano, per salvaguardare i soliti interessi del sistema produttivo, di affermare ancora che e' troppo dubbio il nostro ruolo in questi fenomeni per indurre all'inazione tutti i governi.
Contro l'effetto serra non fare niente costa molto di più che muoversi con azioni concrete di riduzione delle emissioni: quello che è già il costo economico, ambientale e sociale dovuto proprio all'inazione dei poteri politici per l'aggravarsi degli effetti dei mutamenti climatici è' ormai insostenibile ed è certamente molto più pesante del costo di ciò che si potrebbe fare da subito per ridurre i gas responsabili dell'effetto serra.
I governi di tutto il mondo sono chiamati ad un impegno immediato per dare seguito almeno al protocollo di Kyoto del 1997, ancora inattuato nonostante preveda modestissime percentuali di riduzioni rispetto a quello che la comunità scientifica richiede già dalla seconda metà degli anni '80. Il governo italiano deve fare la sua parte non solo a parole e a documenti, come sinora ha fatto, con il risultato che dal 1990 ad oggi vi e' stato un incremento delle emissioni di CO2 del 6,3% e non invece una riduzione. In questo contesto è pura follia cercare di eliminare la carbon tax come qualcuno nel governo, continua ad affermare anche in questi giorni di discussione sulla Finanziaria. La riunione degli esperti in corso a Lione e la prossima conferenza delle parti della convenzione quadro sui mutamenti climatici che avrà luogo a L'Aia nel prossimo novembre devono dare una vera svolta alla politica sul clima. La nostra Terra non può più attendere".

Roma, 7 settembre 2000
Per informazioni: Ufficio Stampa WWF Italia, tel. 06-84497266-375

Sostenete le battaglie del WWF per la conservazione dell’ambiente.

 

 

 

I NOSTRI CONSUMI

LA CASA ITALIANA

In Italia, nonostante una riduzione dei consumi delle famiglie, dovuta a ristrettezze economiche più o meno momentanee, la casa è il luogo dove per eccellenza si perpetrano gli sprechi (oltre a quelli celebrati in macchina sulle strade)
 

 

Elettrodomestico Percentuale di presenza Consumo annuo per apparecchio in kWh Consumo annuo globale in Italia in miliardi di kWh
Frigorifero 97 320 7,1
Televisore 94 188 4,7
Lavatrice 79 450 8,2
Scaldabagno 49 930 10,4
Cucina, forno 44 137 1,4
Congelatore 18 480 1,9
Lavastoviglie 10 940 2,2
Condizionatore 1 790 1,3

SOTTO I RAGGI DELLA NOSTRA STELLA

Ogni giorno il Sole riversa sulla Terra una quantità di energia che sarebbe sufficiente per scaldare tutte le case del Pianeta per un anno. Ma noi uomini non sappiamo sfruttare questa energia, che resta inutilizzata mentre continuiamo a depredare risorse non rinnovabili della vecchia Terra che non sopporta quasi più il peso della nostra impronta.. Scaldare infatti una casa di circa 150m2 per un anno utilizzando olio combustibile comporta il rilascio in aria di circa 6,5 tonnellate di CO2.

SCALDABAGNO

Lo scaldabagno elettrico è una voragine di energia: per portare infatti 100 litri di acqua ad una temperatura di 60°C occorrono ca. 5 kWh; uno scaldabagno non coibentato adeguatamente può disperdere nell'ambiente ogni giorno circa 3 kWh. Uno scaldabagno che venga utilizzato da 3-4 persone comporta all'anno un consumo di circa 1000-1300 kWh che tradotto in lire equivale a circa 250 mila-325 mila lire. Per abbassare la spesa bastano dei piccoli accorgimenti: regolare il termostato sui 50-60°C per contenere le dispersioni, installare un timer per far funzionare lo scaldacqua non in continuo ma solo in orari prestabiliti e ben limitati nel tempo; inserire un miscelatore subito in uscita dallo scaldabagno, tarandolo già alla temperatura di utilizzo per la doccia, che consuma molto meno acqua della vasca da bagno... Oppure, soluzione migliore, usare lo scaldabagno a gas.

GLI STRUMENTI DEL FREDDO

I consigli per un uso più sostenibile degli strumenti del freddo possono essere: mantenere la temperatura del comparto frigorifero tra i + 4°C nel punto più freddo ed i + 10°C nel punto più caldo; ciò si ottiene mettendo il termostato tra il minimo ed il medio; non introdurre mai cibi caldi nel frigorifero: ciò richiede un super lavoro all'apparecchio che produce la brina che affatica il frigorifero; aprire le porte solo quando è necessario e per il minor tempo possibile. Scongelare i cibi mettendoli nel comparto frigorifero: ciò permette di recuperare parte dell'energia necessaria per il congelamento.
 

 

FRIGORIFERO E CONGELATORE
Capacità (litri) Potenza (watt) Consumo annuo (kWh) Spesa annua (lire)
130 – 180 100 – 130 300 – 420 75.000 – 105.000 
200 – 250 130 – 160 360 – 480 90.000 – 120.000
200 – 350 150 – 300 420 – 660 105.000 – 165.000
CONGELATORI VERTICALI
Capacità (litri) Potenza (watt) Consumo annuo (kWh) Spesa annua (lire)
150 – 200 120 – 150 360 – 480 90.000 – 120.000
200 – 250 130 – 170 360 – 480 90.000 – 120.000
250 – 300 150 – 200 480 – 540 120.000 - 135000
CONGELATORI ORIZZONTALI
Capacità (litri) Potenza (watt) Consumo annuo (kWh) Spesa annua (lire)
150 – 200 100 – 140 300 – 420 75.000 – 105.000
200 – 250 120 – 150 360 –420 90.000 –105.000
250 – 300 140 – 200 420– 480 105.000– 120.000

 
GLI STRUMENTI DEL PULITO

Dosare bene il detersivo significa risparmiare schifezze ai pesci, animali, piante ed alghe dei fiumi e del mare, ma anche risparmiare energia elettrica. Dunque con il sapone è sempre meglio scarseggiare che abbondare: il potere pulente sta nell'acqua.

LA LAVASTOVIGLIE

Lavare i piatti con acqua ed aceto e disinfettarli con il limone non è né un atto integralista né un fanatismo: è possibile, basta avere la volontà. Comunque sia, in questo mondo dei consumi e delle comunità, per che non rinuncia alla lavastoviglie, vanno specificate alcune cose. Essa consuma in un ciclo del lavaggio a 65°C 1,5-2 kWh e 20-30 grammi di detersivo. Ad ogni ciclo c'è anche una spesa addizionale di circa 150 lire per il brillantante dosato automaticamente in funzione della durezza dell'acqua e quello del sale da aggiungere periodicamente.
 

 

Costi per un ciclo di lavaggio
Costo detersivo (lire) 150 – 200
Costo energia (lire) 450 – 600
Costo totale (lire) 600 – 800

È meglio usare la lavastoviglie a pieno carico, non selezionare temperature inutilmente elevate o cicli lunghi (salvo in un reparto ospedaliero per malattie infettive), preferire cicli economici e rapidi.

LA LAVATRICE

Il consumo dell'energia dipende quasi completamente dalla quantità e dalla temperatura dell'acqua di lavaggio, il consumo di detersivo dipende dalla temperatura e dalla " durezza dell'acqua " (cioè dal contenuto di sali di calcio dell'acqua) e si può addirittura triplicare in presenza di acqua dura. Invece la potenza assorbita varia in funzione dei modelli da 1,5 kW a 3,5 kW. Le lavatrici che possono anche asciugare comportano un sensibile e talvolta inutile consumo aggiuntivo di energia elettrica, mediamente 1000 lire in più ad ogni lavaggio. Sole e vento asciugano gratis e profumato. È consigliabile utilizzare la lavatrice a pieno carico, evitando programmi troppo lunghi o temperature troppo elevate, se non necessario e se il bucato non è troppo sporco.
 

 

Costi per un ciclo di lavaggio, riferiti ad una lavatrice a basso consumo
Temperatura °C 90 60 40
Costo detersivo (lire) 500 400 250
Costo energia (lire) 500 400 250
Costo totale (lire) 1000 500 500

 
 

LA LUCE

Anche per l'illuminazione sprechiamo molta energia, basti pensare che una lampada ad incandescenza da 100 watt tenuta accesa per 12 ore al giorno per 365 giorni comporta l'emissione di circa 0,37 t di CO2, se l'energia elettrica è prodotta con combustibili fossili.

Il risparmio in termini di consumo di energia con le lampade ad alta efficienza fluorescenti compatte ad accensione elettronica può arrivare fino a 5 volte. Una lampada a fluorescenza da 20 watt illumina come una tradizionale da 100 watt. La luce emessa dalla lampada fluorescente da 20 watt è pari a 1240 lumen; una lampada tradizionale ad incandescenza di pari potenza, 20 watt, produce una quantità di luce pari a 160 lumen. Una lampada ad incandescenza mediamente "vive" 1000 ore, mentre una lampada a fluorescenza arriva fino ad 8000 ore di funzionamento. In ogni caso il risparmio alla fine si misura anche sul portafogli: a parità di luce emessa, per un funzionamento di 2000 ore, una lampada ad incandescenza da 100 watt consuma circa 200 kWh, mentre una lampada a fluorescenza compatta ad accensione elettronica da 20 watt consuma circa 40 kWh.
 

Testi ed immagini tratti da PANDA, la rivista dei soci WWF
autore: Aldo Jacomelli

LINK SULL'ARGOMENTO
Campagna Cambiamenti Climatici WWF Internazionale

Sito Nazioni Unite sulla Convenzione per i Cambiamenti Climatici (UNFCCC)

 

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1999 WWF Gruppo Attivo Roma XI