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ASPETTI AMBIENTALI E SANITARI DELL’INQUINAMENTO PRODOTTO
DAI CICLOMOTORI E DAI MOTOCICLI

 

Tratto da:

 

I ciclomotori e i motocicli hanno una responsabilità non trascurabile nell’inquinamento atmosferico e acustico delle nostre città. Ciò è dovuto, in primo luogo, alla motorizzazione a due tempi di cui sono in genere dotati, particolarmente inefficiente ed inquinante: i testi relativi all’argomento riferiscono di un 30% di carburante incombusto. Ad esso va aggiunto l’olio, che nel motore a due tempi viene aggiunto alla benzina. Carburante ed olio incombusti vengono scaricati in aria, ed ecco emergere il problema dell’inquinamento. Uno studio tedesco in proposito rileva che un tagliaerba a due tempi inquina come 156 auto catalizzate.

I principali inquinanti emessi dai veicoli a due ruote sono quindi il monossido di carbonio, CO e gli idrocarburi, HC (o composti organici volatili, COV), che vengono emessi dalle combustioni incomplete. Queste emissioni sono superiori a quelle di certe automobili, a causa della bassa efficienza dei motori a due tempi e dell’assenza di dispositivi per la riduzione degli scarichi. In particolare nel 1995, secondo uno studio dell’ENEA, i ciclomotori e i motocicli sono stati responsabili del 17,8% delle emissioni di COV in Italia (con previsione del 30% nel 2010).

Monossido di carbonio

È un gas invisibile e senza odore dovuto al 90% alla combustione negli autoveicoli. è un inquinante locale la cui presenza può variare in modo molto sensibile da luogo a luogo della città a seconda delle condizioni del traffico, di quelle meteorologiche e dalla distanza da fonti di emissione. Esso si combina con l’emoglobina nel sangue disturbando l’ossigenazione dei tessuti, dei muscoli e del cervello. A concentrazioni di 20-40 mg/m3 può causare disturbi nelle funzioni del sistema nervoso centrale (capacità visiva, cognizione del tempo), riduzione della prestanza fisica e, per i malati cardiovascolari, il rischio di disturbi (attacchi cardiaci e disturbi circolatori) aumenta in modo inequivocabile.

Idrocarburi o composti organici volatili

Si tratta di composti di idrogeno e carbonio, incombusti, alcuni dei quali sono conosciuti per i loro effetti tossici e cancerogeni. Per il loro potenziale cancerogeno, destano particolare allarme gli idrocarburi aromatici (come il benzene, ufficialmente riconosciuto come cancerogeno per l’uomo dallo IARC, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) e i policiclici aromatici (come il benzopirene). I dati dell’ITN (Istituto Tossicologico Nazionale) rivelano che su 1.000 casi di leucemia riscontrati in Italia, da 3 a 50 sono attribuibili ad alti livelli di benzene.

Inquinamento acustico

Gli effetti del rumore sull’uomo sono molteplici e dipendono dall’intensità e dalle modalità dell’esposizione. Un rumore inferiore a 35 dBA non produce effetti di disturbo. Se il livello sonoro è compreso tra 36 e 65dBA, si è in presenza di un rumore che disturba e affatica, capace di provocare reazioni di allarme ed effetti di tipo psichico e neurovegetativo. Se il rumore è compreso nella fascia 86 e 115 dBA produce disturbo psichico e psicosomatico, nonché effetti dannosi a carico dell’organo dell’udito Oltre 116 dBA è da considerarsi sempre molto pericoloso.

In Italia, a differenza di molti altri Paesi europei, non è in vigore alcuna normativa per il controllo dell'inquinamento atmosferico prodotto dai veicoli a due ruote, ma solo alcuni limiti validi al momento dell'omologazione. Anche dopo il recepimento della Direttiva 47/24 CE del 17 giugno 1997, ad un ciclomotore sarà consentito di inquinare quanto e in alcuni casi assai di più (fino a 5 volte) di un'automobile.

Tabelle di omologazione per ciclomotori e motocicli

Limiti massimi all’omologazione

CO

g/Km

HC

g/Km

Inquinamento acustico

dB

Tabelle vigenti di omologazione per ciclomotori e motocicli
Ciclomotore

8

5

83

Tabelle di omologazione per ciclomotori e motocicli secondo la Direttiva CE 47/24
Ciclomotore:
  • 1fase
  • 2 fasi

Moto sopra i 50 cc:

  • 2 tempi
  • 4 tempi

6

1

8

13

3

1,2

4

3

66-76

 

80 (sopra i 175 cc)

Tabelle di omologazione per autoveicoli secondo la Direttiva CE 91/441
Auto

2,20

0,50

72

 

I costi

Questi piccoli bolidi non scherzano nemmeno con i prezzi. In media sono necessari più di 4 milioni per ritirarli dal concessionario. Anche i consumi (benzina e olio) sono piuttosto elevati: si va dai quasi 5 litri ai 3,5 litri ogni 100Km per il carburante e dai 600Km ai 1.700 Km con un pieno di olio.

A questo vanno aggiunte l’assicurazione obbligatoria (le cui tariffe sono aumentate esponenzialmente negli ultimi anni) e la manutenzione ordinaria.

Nell’ipotesi di utilizzare lo scooter per 7 anni, con una media di 10 Km e 30 Km al giorno, è stato calcolato il costo per chilometro che tiene conto anche delle spese di assicurazione e manutenzione:

 

Costo in lire/Km per un uso di

10 Km al giorno

30 Km al giorno

Situazione migliore

345

156

Situazione peggiore

413

218

Media su 8 scooter diversi

319

174

Si può notare che l’influenza dei costi fissi diminuisce quanto più si utilizza lo scooter ed i costi al chilometro si riducono. Fonte: ALTROCONSUMO.

L'uso dei ciclomotori e dei motocicli è molto diffuso nel nostro paese, sia per ragioni climatiche che per le particolari caratteristiche del traffico nei nostri centri storici. Perché questo non si converta in un grave degrado ambientale, è necessario intervenire a più livelli.

Strategie attuabili.

Paradossalmente la città deve ringraziare gli utenti delle due ruote, che ancora consentono un minimo di mobilità nei centri urbani. Dunque non si chiede loro di rinunciare a questo mezzo di trasporto, ma di pretendere innanzi tutto atti normativi adeguati, a tutela anche della propria salute.

1) In primo luogo, è necessario recepire urgentemente la Direttiva 94/24 CE del 17 giugno 1997 relativa alle emissioni dai veicoli a motore a due o tre ruote.

2) In secondo luogo, è necessario che gli incentivi per la rottamazione di vecchi ciclomotori o motocicli (in vigore fino al febbraio 1999) siano erogati esclusivamente a chi acquisti ciclomotori elettrici o, se a combustione interna, che percorrano almeno 50 km/litro e/o motocicli che percorrano almeno 40 km/litro.

3) Infine, è necessario istituire un bollino di controllo emissioni sonore ed atmosferiche per quanti vogliano parcheggiare/transitare per il centro storico (con il duplice fine di scoraggiare le modifiche e favorire l'acquisto di veicoli a due ruote a emissioni ridotte o nulle).

A nostro avviso è anche il caso di cominciare ad informare l’opinione pubblica sulle soluzioni alternative già esistenti. Ricerche condotte in Europa dimostrano come il bisogno di mobilità in ambito urbano sia contenuto entro limiti che già adesso sono compatibili con le prestazioni (l’autonomia) dei veicoli elettrici. Nel caso dei veicoli a due ruote non è necessario attendere la realizzazione di colonnine di ricarica pubbliche, in quanto basta una normale presa di corrente. Nel Convegno tenutosi a Roma lo scorso 10 novembre 1998 sui "veicoli elettrici in ambito urbano", la CIVES informava che le agevolazioni attualmente in vigore in Italia sono:

Per avere informazioni più dettagliate sui modelli attualmente sul mercato e su tutti i vantaggi e le agevolazioni concesse alle nove tecnologie a basso impatto ambientale è possibile rivolgersi al Gruppo Traffico Urbano della Sezione regionale WWF Lazio.

 Siti Internet sui mezzi elettrici:

http://www.aae.it/index.html

http://www.avere.org/home/fr/default.html

http://www.energy.ca.gov/afvs/evcontacts.html#100

http://www.ceiuni.it/cives/index.htm

http://www.tin.it/electrictimes/linkadal.htm

http://www.infovel.ch/indice.htm

http://www.esarati.com

 

Testi segnalati:

Ambiente e politica dei trasporti: le proposte di WWF Italia e Legambiente per la mobilità sostenibile - di Anna Donati, Luigi Rambelli, Mario Zambrini

Traffico motorizzato e mutamenti climatici- di Anna Donati, WWF Italia, dicembre 1998

I costi ambientali e sociali della mobilità in Italia - Amici della Terra.
Pubblicazione a cura della Direzione Relazioni Esterne Ferrovie dello Stato
P.zza della Croce Rossa, 1 - 00161 Roma. Tel.06/84905254 fax06/84904854

Libro bianco sull’auto elettrica – CIVES (Commissione Italiana Veicoli Elettrici Stradali, cives@ceiuni.it)

 

Comunicati stampa WWF Italia (Ufficio Stampa – tel. 06-844.97.377 - 379)

Roma, 18 novembre 1999
Bollino blu per le due ruote: il wwf polemizza con i produttori

 Dubitiamo fortemente  che i costruttori italiani abbiano compiuto un “enorme sforzo per giungere ad una nuova generazione di ciclomotori”, come dichiarato  oggi dal Presidente del’ANCMA (Associazione dei produttori di motocicli), Alessandro Barberis alla firma del Protocollo d’intesa insieme all’ANCI con il Ministero dell’Ambiente e quello dei Trasporti. Ci sembra fino ad oggi la loro prima preoccupazione sia stata quella di esaurire le scorte  ed ammortizzare i costi di produzione dei motorini vecchi. Non si spiega altrimenti il fatto che oggi si parla di mettere fuori legge ciclomotori che sono stati venduti solo ieri e che quindi il fatto che solo poco più del 5% dei motorini circolanti sia in regola con la normativa  EURO 1. A fronte di questa situazione a pagare è sempre “Pantalone” visto che si sta prospettando una nuova ondata di rottamazione incentivata tutta a carico del contribuente ed ancora una volta a vantaggio, certo dell’ambiente, ma anche dell’industria. Per quanto riguarda l’impegno delle amministrazioni comunali a “vigilare sui motorini manomessi” e a “fare manutenzione delle strade” ricordiamo che queste parte delle attività obbligatorie che dovrebbero rientrare nell’ordinario; ben più significativo è invece l’impegno per la diffusione di mezzi elettrici che potrebbero rappresentare la vera svolta per migliorare l’inquinamento urbano. Per quando riguarda il bollino blu sui ciclomotori giudicheremo la direttiva quando ci sarà, per ora segnaliamo che in assenza di controlli adeguati sui certificatori e sui mezzi certificati il rischio, come nel caso delle macchine, è che a guadagnarci siano soprattutto le officine autorizzate.

Roma, 19 novembre 1999
WWF su motorini: "Altro che incentivi, la rivoluzione viaggia a bordo dei mezzi pubblici e  della bicicletta"

La chiusura a tutti i mezzi inquinanti, motorini non elettrici compresi, dei centri storici delle città, incentivi all'uso dei mezzi pubblici ed all'acquisto e uso della bicicletta: e' questa l'unica ricetta davvero "appetibile" che cambierebbe il volto alle nostre città rendendole più vivibili riducendo anche l'inquinamento globale.  Tutto il resto, francamente,  ci sembra un palliativo. Pur apprezzando gli sforzi del nostro Ministero dell'Ambiente intravediamo nelle operazioni di rottamazione, come quella annunciata ieri, il rischio di concedere vantaggi smisurati alle industrie rispetto ad una   valutazione costi-benefici per l'ambiente. Perché l'industria, per esempio, continua a pubblicizzare veicoli a due ruote scattanti e potenti e non quelli che consumano meno? Lo Stato non potrebbe, al contrario, usare gli stessi soldi della rottamazione (300-600 mila lire) per regalare una bella bicicletta, unico veicolo ecologico?".
"Affrontando queste spinose questioni su traffico e inquinamento, bisogna porsi alcune domande - ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente del WWF Italia - Quanto costerà all'ambiente la nuova ondata di rottamazione visto che si tradurrà in milioni di motorini da smaltire in discarica ed in un enorme impiego di energia e risorse per produrre i nuovi pezzi ?
E' sacrosanto il principio seguito dai Ministri dell'Ambiente e dell'Industria di applicare il bollino blu anche per le due ruote, ma chi assicurerà i cittadini sulla severa applicazione dei controlli delle emissioni e delle officine coinvolte visto che questo non accade ancora sulle macchine con bollino blu?  E poi, non dando vantaggi concreti ai motorini elettrici (come l'esclusività dell'accesso ai centri storici) a patto che l'energia utilizzata provenga da fonti rinnovabili, perché relegarli al ruolo di perdenti sotto il profilo concorrenziale con quelli col motore a scoppio condannandoli a restare le "Arabe fenici" delle nostre città?
Per ribadire il proprio impegno nella lotta contro l'inquinamento il WWF insieme a Federtrasporti ha già in programma per  dicembre una nuova Campagna nazionale di  incentivo all'uso dei mezzi pubblici per guarire contro la "malattia da smog".

LINK SULL'ARGOMENTO:

Greenrider

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1999 WWF Gruppo Attivo Roma XI