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Martedì 20 settembre la Giunta Regionale ha approvato all'unanimità una proposta di legge presentata dall'Assessore all'Ambiente per l'ampliamento del Parco dell'Appia Antica.
In aggiunta agli attuali 3.400 ettari la proposta di legge prevede una estensione di circa 1600 ettari.
Le aree interessate, come si può vedere dalla mappa, sono le stesse già previste dal Piano di Assetto approvato nel 2002 dall'Ente Parco e dai Comuni interessati e da allora in attesa di ratifica dalla Regione Lazio.
Si prevedono anche l'istituzione di aree contigue (ad es. area dell'Istituto Agrario Garibaldi ed il Fosso di Tor Carbone tra via Ardeatina ed il quartiere Rinnovamento). Tra le aree oggetto dell'ampliamento la più vasta (989 ettari) è quella circostante il Divino Amore, importantissima per il ricongiungimento con il Parco dei Castelli e con la Riserva Naturale di Decima Malafede. Verso l'interno della città è prevista l'inclusione di un'area estesa solo 33 ettari (da Porta San Sebastiano fino a piazzale Numa Pompilio) ma di rilevanza fondamentale per il ricongiungimento del Parco dell'Appia con l'area dei Fori.
La proposta di legge include anche un'area di circa 100 ettari, nuova rispetto alle ipotesi di ampliamento precedentemente formulate, costituita dalla Valle del Fosso della Cecchignola e dal Colle della Strega per la cui salvaguardia da tempo si sono mobilitati i Comitati locali.
Sulla vicenda era intervenuto recentemente anche il Presidente nazionale del WWF, Fulco Pratesi, con un articolo pubblicato sul Corriere della Sera (26/7/2005).
Viene così annullata l'edificazione di Colle della Strega (72 mila m3) prevista nell'ambito del cd Piano di recupero Urbano Laurentino. L'annullamento non sarebbe però "indolore" ma comporterebbe cubature a compensazione in aree più periferiche della città per circa 200 mila m3,
derivanti quindi da uno strumento in deroga al Piano Regolatore e per questo assolutamente improprie in se stesse e perchè rischiano di riaprire una questione (utilizzo strumento compensatorio) da ritenere chiusa.
Non considerata nella proposta di legge, invece, l'area di via di Grottaperfetta adiacente a Forte Ardeatino e di fronte alla Tenuta di Tor Marancia, oggetto (previsione di PRG: I60) di un intervento urbanistico di circa 400mila m3 e che ha suscitato molte preoccupazioni. Su questo argomento da tempo viene denunciata dalla comunità locale una mancanza di informazione da parte del Dipartimento VI del Comune di Roma (conseguenze sulla viabilità e distruzione di un'area verde a ridosso del Parco dell'Appia).
Lo scopo della proposta di legge, sulla quale sia il Sindaco di Roma che l'assessore all'Urbanistica della Capitale avrebbero già espresso parere favorevole, è quello di far fronte alla crescente pressione urbanistica gravante sul quadrante dell'Appia, nelle more dell'approvazione del Piano di Assetto e del Nuovo Piano Regolatore della Città.
L'espansione edilizia rischia di "strangolare" il Parco dell'Appia, distruggendo aree agricole limitrofe agli attuali confini, vitali per il collegamento ecologico del Parco stesso con i Castelli Romani e con il Parco di Decima Malafede, essenziale per la effettiva realizzazione della Rete Ecologica romana.
Con un comunicato stampa, il WWF ha espresso soddisfazione in merito al progetto di ampliamento del Parco dall'Appia Antica. "La proposta di legge che secondo le intenzioni dovrebbe
avere un iter rapido" si legge in una nota dell'associazione "
anticiperebbe in modo significativo quanto predisposto nel piano
d'assetto del Parco, sottoposto ormai da lungo tempo
all'attenzione della regione". "Si tratta di un progetto" continua la nota del WWF che "irrobustisce il parco e con esso il cuneo verde che entra in
Roma, garantisce meglio gli ambienti naturali dando loro
maggiori garanzie di non essere circondati in modo stretto da
infrastrutture, nuove edificazioni e servizi, aumenta la
possibilità di realizzare, soprattutto grazie alle aree
contigue che si possano connettere anche con altre aree
protette, una continuità territoriale e biologica fondamentale
per la qualità di una città come Roma".
Affinché la proposta diventi legge è necessario un voto favorevole del Consiglio Regionale. Prima del passaggio in Consiglio il testo approvato dalla Giunta verrà sottoposto all'esame della Commissione consiliare ed agli Enti locali interessati (Comuni di Roma, Ciampino, Marino e Provincia di Roma) che avevano già espresso il loro consenso al piano di Assetto nel 2002. Il voto del Consiglio è previsto entro Natale.
Settembre 2005
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