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Non solo storni: gli uccelli nel cielo di Roma

foto di Silvia Alivernini: falco pellegrino

Foto di S. Alivernini - Questo giovane esemplare di Falco pellegrino è stato fotografato nei pressi di Viale Regina Elena, e nidifica abitualmente nelle vicinanze della città universitaria.

La presenza di animali selvatici all'interno della città di Roma è un fenomeno antico, documentato da abbondanti citazioni storiche. Tale presenza è facilitata dalla topografia stessa di Roma, dotata di grandi parchi cittadini e caratterizzata dall'esistenza di cunei verdi, veri e propri corridoi faunistici rappresentati dal parco dell'Appia Antica e dai fiumi Tevere e Aniene. A questo si deve aggiungere la molteplicità di nicchie ecologiche a Roma, anche in virtù dell'abbondanza di antichi manufatti.

Il quartiere EUR, per esempio, presenta una ornitofauna ricca e variata in virtù dei suoi parchi, del laghetto e dei palazzi caratterizzati da un'architettura ricca di spazi adatti alla nidificazione, nonché dalla vicinanza del Tevere e di vaste zone di Agro. Non altrettanto si può dire dei mammiferi, presenti con poche specie, mentre sono molte le specie di pesci, autoctone e non, presenti nel laghetto, anche se introdotte artificialmente. Un censimento condotto dal WWF Lazio nel corso di più anni ha accertato la presenza di numerose specie di uccelli.

Iniziamo dagli storni, protagonisti, tra l'altro della foto di M. Presti recentemente premiata col premio "Wildlife Photographer", e ben conosciuti dai romani, ma non sempre bene accetti a causa degli inconvenienti causati dalla loro massiccia presenza in alcune zone di Roma. Temperature notturne più alte, scarsità di predatori bipedi (cacciatori), disponibilità di grandi alberature: sono questi i fattori principali che attirano in città le grandi concentrazioni di storni (Sturnus vulgaris). L'espansione di questo uccello è attribuibile alla sua adattabilità, che lo porta a nutrirsi e a nidificare nei modi più disparati. Lo storno è d'altra parte uno degli uccelli più diffusi nel mondo, presente con ben 11 sottospecie in tutta Europa e Asia, nonché, dopo alcune introduzioni, negli altri continenti.

Le spettacolari evoluzioni degli storni vengono attentamente "sorvegliate" dai predatori, in particolare da rapaci diurni come il Falco Pellegrino (Falco peregrinus), di cui possiamo vedere un giovane esemplare nella foto a fianco, uno straordinario predatore specializzato nel catturare prede in volo sfruttando la sua eccezionale velocità, o il Falco Smeriglio (Falco columbarius), simile al pellegrino e altrettanto raro. La strategia degli storni per evitare la predazione consiste nel volare più in alto del falco e nel comporre quelle straordinarie figure che possiamo vedere le sere d'inverno, atte a disorientare il predatore.

Tuttavia un'unica specie di falco nidifica all'EUR: è il Gheppio (Falco tinnunculus), il più comune tra i falchi italiani, la cui presenza all'EUR è un vanto del WWF, avendo una coppia di questo predatore di topi e lucertole eletto a sua dimora la cassetta da noi installata anni fa sul palazzo dell'Agricoltura.

Durante la stagione invernale è inoltre possibile osservare molte altre specie di uccelli, in particolare al laghetto dell'EUR:

  • Gabbiani comuni (Larus ridibundus) che sostano in grandi stormi, predando i pesci o cibandosi di rifiuti e ai quali si aggiunge qualche esemplare del ben più grande gabbiano reale (Larus cachinnans). I gabbiani, che un tempo nidificavano esclusivamente sulle pareti rocciose a picco sul mare, da alcuni anni nidificano anche sui tetti del centro di Roma.
  • Anatre selvatiche come il Germano reale, la Marzaiola o l'Alzavola frequentano spesso anch'esse il laghetto, attratte dalle anatre domestiche qui presenti.
  • Il Cormorano o Marangone (Phalacrocorax carbo), anche se raramente, è pure osservabile durante la stagione invernale. Questo grande uccello pescatore nidificante nel Nord Europa da anni sverna in numero sempre maggiore sul Tevere alla Magliana: una delle più grandi colonie svernanti nel nostro Paese è infatti situata su alcuni grandi pioppi sul Tevere, da dove ogni mattina i cormorani partono per recarsi a pescare anche a grandi distanze. Durante questi spostamenti è facile vedere le loro grandi sagome "a croce" sorvolare l'EUR e alle volte qualche esemplare si ferma a pescare nel laghetto.

Nella stagione primaverile ed estiva è possibile osservare:
  • I rondoni (Apus apus), uccelli insettivori che nidificano sui palazzi anche a grandi altezze, le cui evoluzioni caratterizzano le calde sere estive (spesso sono confusi con le rondini comuni - Hirundo rustica - rarissime in ambiente urbano, e appartenenti a un ordine diverso).
  • Il Balestruccio (Delichon urbica), caratterizzato dal grande groppone bianco e dai nidi costruiti con fango, grande distruttore di insetti; è anch'esso simile alle rondini e presente in città, anche se in misura minore rispetto ai rondoni.
  • La civetta (Athene noctua), mangiatrice di topi e insetti, abbastanza comune in tutto il quartiere (talvolta se ne possono udire le grida nelle ore notturne).
  • Il Nibbio bruno (Milvus migrans) che nidifica nella tenuta di Castel Porziano fa talvolta la sua comparsa: seguendo il corso del Tevere, infatti, questo grande uccello dalla caratteristica coda a "v" giunge sul laghetto sperando di trovare un pesce in difficoltà.


Infine, in tutti i parchi e giardini del quartiere è possibili osservare con un po' di pazienza una moltitudine di piccoli uccelli come Passeri, Merli, Pettirossi, Cardellini, Fringuelli, Verdoni, Usignoli, Verzellini e alcune specie di cincie, come la Cinciallegra, la Cinciarella e la Cincia Mora.

(Testo a cura di Marco Antonini)

 

 

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1999 WWF Gruppo Attivo Roma XI