La linea Metro D costituisce, insieme alla linea C ed alla B1, la risposta del Comune di Roma alla richiesta di potenziamento e ammodernamento della rete metropolitana della città. La linea D sarà lunga 22 chilometri ed attraverserà la città da Via Ugo Ojetti (Roma Nord) all'EUR per un totale di 22 stazioni. L'opera dovrebbe consentire la completa pedonalizzazione del centro storico (quadrilatero Argentina-Spagna-Termini-Colosseo).
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Il Comune (attraverso la società Roma metropolitana) conta di realizzare l'opera con la compartecipazione di capitali privati (project financing) che assumeranno la gestione della linea per trent'anni. Lo studio di fattibilità è già stato completato e in aprile partirà la procedura di gara per la scelta del Promotore.
Entro il 2007 il Promotore dovrà presentare il progetto preliminare che verrà poi sottoposto alle conferenze dei servizi. Poi dovrà essere individuato il Concessionario (una o più società consorziate) che costruirà materialmente l'opera il cui costo, solo per la tratta centrale da Prati Fiscali a Fermi, è stimato in circa 1.830 milioni di euro (circa 3.500 miliardi di vecchie lire). Se i lavori inizieranno entro il 2008, un primo tratto della linea potrebbe essere aperto nel 2015.
A questo punto sorge spontanea una domanda: perché lo studio di fattibilità non prevede il prolungamento dall'EUR verso quella parte della Citta in Trasformazione costituita da Roma 70-Rinnovamento, area non servita dal trasporto su ferro, abitata da decine di migliaia di cittadini, con la presenza di uno dei Centri Commerciali più grandi di Roma (I Granai)?
Va ricordato che il Municipio Roma XI (insieme ad altri tra i quali il consigliere regionale Rampelli) ha richiesto in più occasioni questo prolungamento ma ad oggi la risposta del Comune è un secco no!
Il Nuovo Piano Regolatore prevede nel quadrante di Roma 70-Rinnovamento un importante intervendo edificatorio: la costruzione di circa 400 mila metri cubi di nuove abitazioni lungo Via di Grottaperfetta ATO I 60), tra Poggio Ameno e forte Ardeatino.
Il sistema della mobilità, in particolare quella su ferro, che dovrebbe costituire, insieme al sistema ambientale, l'ossatura portante del nuovo Piano Regolatore, costituisce nella realtà, uno dei suoi punti critici; è lo stesso Comune di Roma ad ammetterlo quando, nella Relazione che accompagna la delibera sulle contro-deduzioni, dichiara "la difficoltà a garantire la subordinazione delle nuove edificazioni alla preventiva e contestuale realizzazione delle infrastrutture ferroviarie, come peraltro previsto dall'art. 60.8 delle Norme Tecniche di Attuazione".
Il caso I60 di via di Grottaperfetta è esemplare: di fronte al centro Commerciale i Granai, invece di una nuova stazione metropolitana, come accadrebbe nelle altre capitali europee, sta sorgendo l'ennesimo mega-distributore di benzine (vedi foto): insomma, al di là degli annunci, nelle aree di espansione urbanistica della città si continua a dare spazio al trasporto privato su gomma, con tutte le conseguenze sulla qualità della vita (e sui costi) dei cittadini.
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