logo.jpg (10981 byte)


Sgombero di Vicolo Savini: fu vera gloria?

Il 14 settembre scorso è stato sgomberato il campo nomadi di vicolo Savini, nell'XI Municipio (insediato da oltre 25 anni). Circa 900 rom, tra i quali 250 bambini, sono stati spostati in località Monte Melara, all'interno della Riserva Naturale di Decima Malafede, nel XII Municipio di Roma dove è stata allestita una tendopoli.

Pochi giorni dopo, il sindaco di Roma ha definito l'operazione come "una delle cose più importanti fatte in questi quattro anni" (incontro al Centro Anziani "Volpicelli" in zona Marconi). Di segno opposto le reazioni di tanti cittadini di Pomezia e del XII Municipio. Anche il WWF Lazio, con comunicato stampa del 7 ottobre, criticava la scelta di collocare la tendopoli all'interno di un'area protetta.

Il trasferimento doveva avere carattere provvisorio (massimo due mesi) perchè ai rom era stata promessa la possibilità di entrare nelle graduatorie per l'assegnazione di case popolari, l'accesso ai buoni casa ed, eventualmente, un finanziamento per il rimpatrio (il 90% sono rumeni o bosniaci). Ma già ai primi di ottobre, nel corso di un consiglio straordinario del Municipio Roma XII, l'assessore alle politiche sociali del Comune di Roma, Raffaella Milano, dichiarava che "l'attuale soluzione provvisoria durerà almeno tutto il prossimo inverno". Dopo alcune settimane passate dai rom all'addiaccio e senza servizi, è di questi giorni la notizia che le tende sono in via di sostituzione con installazione di containers.

La questione del trasferimento del campo nomadi di vicolo Savini (uno dei più grandi d'Europa) presenta diversi profili. A noi interessa approfondire il profilo relativo all'impatto ambientale. Per questo ci siamo rivolti a Marco Antonini, consigliere del WWF Lazio che da almeno venti anni si batte strenuamente per la salvaguardia della Campagna Romana e in particolare dell'area di Decima di cui è profondo conoscitore.

Intervista a Marco Antonini

Quando hai saputo del trasferimento del campo all'interno dell'area di Decima. Quale la tua reazione e quella del WWF?
Durante i soliti controlli del territorio abbiamo visto i primi mezzi del Comune alla metà di settembre. Con sollievo credevamo che fossero le ruspe inviate per abbattere gli abusi edilizi adiacenti: il giorno dopo abbiamo saputo che invece erano i mezzi della protezione civile mobilitati per costruire il campo.

Ritieni appropriata l'euforia del Sindaco e, seppur con toni più moderati, del Presidente dell'XI Municipio, seguita allo sgombero del Campo Nomadi da vicolo Savini?
Ritengo una cosa indegna l'euforia del Sindaco, che sembrerebbe avere in testa una sorta di attacco alle aree protette romane: infatti, dopo la costruzione del campo "abusivo" ha iniziato anche la costruzione di una strada fantasma nella Riserva del Laurentino, non prevista e senza gli obbligatori cartelli per i lavori. L'anno scorso fu la volta di un intero set cinematografico, sappiamo quanto il Sindaco abbia a cuore il cinema, che sempre a Decima ha lasciato strade, piazzali e rifiuti in una valle selvaggia della Riserva.

Quali sono i valori naturalistici dell'area attualmente occupata dal campo nomadi e perchè la Riserva di Decima è così importante per il sistema ambientale romano?
La Riserva di Decima rappresenta senza dubbio il tassello più importante delle aree protette romane in virtù dei suoi eccezionali valori naturalistici, paleontologici ed archeologici. Basti pensare che nei 1500 ettari di boschi sono presenti quasi 900 specie di piante, molte delle quali rare, rarissime o mai segnalate a Roma, 15 specie di orchidee, una fitta rappresentanza di alberi monumentali fra cui la sughera più grande d'Italia. Anche la fauna non è da meno, con 132 specie di uccelli censiti, 24 di mammiferi, 9 di rettili, 8 di anfibi fra cui il rarissimo ululone dal ventre giallo, 13 di pesci. Ed inoltre castelli e torri medievali, una città preromana, diffusi insediamenti dal paleolitico medio all'età del bronzo, strade, necropoli, vasti giacimenti fossiliferi con elefanti, uri, megaceri ecc.

IL WWF ha richiesto da tempo un incontro urgente al Comune: è avvenuto?
Siamo stati convocati ben due volte dalla segreteria dell'assessorato all'ambiente assieme agli uffici e agli assessorati competenti del comune, e tutte e due le volte la riunione è stata annullata. L'impressione è che si voglia prendere tempo per rendere il campo permanente.

Roma Natura, Ente gestore dell'area di Decima e della altre aree prottette romane, è stato informato preventivamente del trasferimento?
Per quanto ne sappiamo sono stati solo avvertiti, e a cose fatte.

Quali sono i danni che la Riserva sta subendo?
Sono di vario tipo: sanitario (enormi falò di rifiuti tutte le sere, stanno provocando un fortissimo inquinamento dell'aria), sulla vegetazione ( disboscamento per procurarsi la legna da ardere), sulla fauna (disturbo e bracconaggio, peraltro già presente). A corollario si stanno creando problemi per la viabilità in quel tratto della via Pontina.

Cosa va fatto e con quali tempi affichè i danni siano minimizzati?
Bisogna allontanare il campo al più presto, in quanto illegale sotto tutti gli aspetti: non può stare dentro un'area protetta dove è vietato pure il campeggio libero, bisogna bonificare e ripristinare l'uso del suolo. Fra l'altro il Comune si è dotato di un bellissimo documento sui rom che dice che i campi non debbono essere abitati da più di 200 persone e qui ce ne sono oltre 800...

Un'ultima domanda: ti saresti mai aspettato che dopo esserti battuto contro i cementificatori prima e gli abusivi e bracconieri poi per la tutela della Riserva, ti saresti trovato, infine, a doverti confrontare con il Comune di Roma?
Da sempre i nemici dell'ambiente sono annidati ovunque e giudico solo in base alle azioni, ma sinceramente un attacco come questo da parte del Comune non me lo aspettavo. Ora c'è solo da chiedersi quale sarà la prossima distruzione e come contrastarla visto il velo di silenzio calato dai mezzi di comunicazione su questa vicenda e sulle distruzioni del nuovo PRG. Sembra quasi che il Sindaco di Roma sia intoccabile e tutto ciò che fa vada difeso come cosa buona anche quando non lo è....diciamo che il clima che si sta instaurando a tutti i livelli non promette nulla di buono per Roma, il suo agro e le sue aree protette. Speriamo di sbagliare.

Dicembre 2005

 

 

  barra.jpg (14758 byte)

birds.gif (1035 byte)

1999 WWF Gruppo Attivo Roma XI