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La Riserva Naturale di Decima Malafede
galleria fotografica



Lo scopo di questa galleria fotografica è quello di documentare e divulgare un ambiente prezioso e bellissimo, che è tuttavia in via di rapida sparizione sotto i colpi del degrado e della speculazione. Ogni giorno che passa un altro pezzo di questo bellissimo territorio sparisce a causa di edificazioni, discariche, sbancamenti.

Purtroppo l’istituzione della riserva, che avrebbe dovuto tutelare e valorizzare questo straordinario patrimonio per sempre, è servita solo a creare l’ennesimo carrozzone pubblico, con un ente regionale capace solo di fare da notaio alla distruzione decisa in altre sedi. Ed ecco così sparire sotto le ruspe ed il cemento pascoli e boschi, valli ed altopiani, spesso per volere delle pubbliche amministrazioni che per legge sono incaricate di tutelarla.

Strade, parcheggi, centri sportivi, discariche, autostrade, centri militari, ospedali privati, case, distributori: nulla è stato risparmiato a questo territorio e la bellezza assoluta che potete vedere nelle foto viene vista solo come territorio di conquista da parte di pubblici amministratori e privati cittadini, che accecati da un malinteso senso dello sviluppo non riescono a svolgere il loro ruolo di amministratori della cosa pubblica, cioè di preservare questo patrimonio per le generazioni future.



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Foto 1 - Adonis annua cupaniana: tipico fiore dei coltivi, dove spesso si trovava assieme a gittaione, fiordaliso, tulipano dei campi, ormai tutti scomparsi a causa dei diserbanti utilizzati in agricoltura. Nella Riserva a causa del mosaico ambientale molto variegato e delle colture biologiche è abbastanza facile da osservare.



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Foto 2 - Ponte su Via Scandone: antico ponte del periodo delle bonifiche sul fosso dei Radicelli.



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Foto 3 - Panorama da Macchiagrande verso Trigoria e i Colli Albani.



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Foto 4 - Piscina nella macchia di Capocotta: le “piscine” sono delle piccole paludi temporanee o perenni tipiche dei boschi della zona costiera tirrenica, formatesi in virtù di accumuli di argilla che permette il ristagno delle acque piovane. Queste piccole zone umide presentano una biodiversità notevolissima, ospitando piante ed animali estremamente rari.



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Foto 5 - Le Macchiozze: estesa steppa antropica ricca di specie legate a questi ambienti.



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Foto 6 - Sughera dei Monti della Caccia: colossale albero di oltre 300 anni di età. La Riserva di Decima-Malafede si caratterizza anche per la sopravvivenza di numerosi alberi secolari, fra cui la sughera più grande d’Italia.



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Foto 7 - Una veduta della valle sotto il Castello di Decima. Sulle alture in primo piano sorgeva l’insediamento dell’età del ferro, probabilmente Politorium, distrutto da re Anco Marzio durante l’espansione di Roma verso il mare.



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Foto 8 - Il Biacco (Hierophis viridiflavus) è un serpente non velenoso, molto adattabile e diffuso in moltissimi habitat dal livello del mare fino ad oltre 1500 metri; raggiunge il suo massimo nei pascoli cespugliati aperti e soleggiati. Si nutre di mammiferi di piccola taglia come i roditori, ma anche di lucertole e altri piccoli rettili. E' una specie protetta.



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Foto 9 - La Torre: torre medievale di segnalazione del Castello di Mons Olibanum (Monte dell’incenso). La torre che nel medioevo fungeva da vedetta per il castello di proprietà ecclesiastica, in periodi successivi è stata adibita a casolare agricolo.



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Foto 10 - Castel di Decima: antichissima fortificazione che prende il nome dall’essere stato costruito al decimo miglio dell’antica via Laurentina (Castrum pontis decimi), per controllare il transito su questa importante antica arteria.
Citato per la prima volta in una bolla da Papa Gregorio VII, il famoso Ildebrando di Soana, datata 14 marzo 1081 nella quale si ratifica la donazione da parte di un certo "Riccardo filii senatoris (o venatoris)" al monastero di S.Paolo.
Il castello conobbe un grande sviluppo militare nel XIV secolo, per essere poi trasformato in residenza nobiliare fortificata nel XVII, quando assunse l’aspetto attuale. All’interno una pregevole chiesa ricca di marmi, un’antica taverna molto ben conservata e numerosissimi reperti archeologici raccolti nel territorio circostante. Nel riquadro 2, un affresco raffigurante il castello come appariva nei secoli passati. Nel riquadro 3 una delle scritte presenti nella taverna. NB: il paolo era una moneta in uso durante il periodo papalino. Nel riquadro 4, il cortile del Castello, ovvero l’antica piazza d’armi oggi adornata da una fontana ricavata da reperti archeologici



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Foto 11 - Laboratorio di restauro ambientale dei Monti della Caccia: questa antica cava di sabbia e ghiaia, ricca di fossili pleistocenici, ospitava una delle discariche abusive più grandi dell’Agro. Abbiamo voluto sperimentare il restauro di una zona così difficile, dapprima asportando le centinaia di tonnellate di rifiuti qui presenti, per poi ripiantumare i terreni di risulta delle attività estrattive. Oggi, dopo il nostro intervento, protratto per anni, dove erano i rifiuti l’area si presenta ricca di fauna, di vegetazione e di piccole zone umide.



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Foto 12 - Insetti su fiore di cardo. La Riserva presenta una elevatissima biodiversità: migliaia le specie animali e vegetali presenti, fra cui una sterminata serie di specie di insetti che colonizzano ogni nicchia ecologica del territorio.



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Foto 13 - Cistus monspeliensis: piccolo arbusto dal profumo caratteristico che colora con le sue splendide fioriture la macchia mediterranea nella zona di Catavanni.



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Foto 14 - Forra nella zona di Macchiagrande di Trigoria. Tutto il territorio della riserva è solcato da strette incisioni causate dall’erosione. Queste piccole gole, spesso inaccessibili sono il rifugio di animali e piante rari.



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Foto 15 - Valle di Perna. Il nome di questa valle deriva non già da prosciutto, traduzione letterale di perna in latino, ma da un nome femminile piuttosto diffuso a Roma nel medioevo. Questa piccola valle è stata scelta anni addietro dal locale gruppo attivo per costruire il primo e finora unico sentiero natura dell’area protetta, dove sono rappresentati e descritti i vari ambienti presenti.



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Foto 16 - La Zolforata.



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Foto 17 - La Zolforata.



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Foto 18 - La Zolforata.



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Foto 19 - Un esemplare di cicogna nera avvistato a Decima.







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1999 WWF Gruppo Attivo Roma XI